Il caso

Preti su posizioni no-vax, la rabbia dei sindaci di Mapello e Ambivere in una lettera

Donadoni e Locatelli: «Chiediamo l'immediata e pubblica ritrattazione del testo. I firmatari non hanno alcuna credibilità scientifica»

Preti su posizioni no-vax, la rabbia dei sindaci di Mapello e Ambivere in una lettera
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Mentre la Curia, nonostante la presa di distanze dei giorni scorsi, ufficialmente continua a non esporsi sulla questione, i sindaci di Mapello e di Ambivere, Silvano Donadoni e Alessandra Locatelli, hanno deciso di mettere nero su bianco la loro posizione nettamente contraria all'iniziativa di don Emanuele Personenidon Alessandro Nava e don Andrea Testa, preti in servizio nelle comunità parrocchiali di Ambivere, Mapello e Valtrighe.

A scatenare le polemiche è stato l'opuscolo intitolato “Covid-19 i conti non tornano”, realizzato dai tre prelati e diffuso tra i parrocchiani e contenente una loro «riflessione» che però, in diversi punti, si avvicina in modo inquietante alle tesi dei no-vax. In particolare, in un passaggio, i tre preti parlano espressamente di «vaccinazione sperimentale» in riferimento ai vaccini anti-Covid somministrati alla maggior parte della popolazione italiana (per fortuna). Vaccini che non sono affatto sperimentali, ma tant'è.

Non solo. I tre preti, in questo caso in modo opinabile ma legittimo, criticano anche le politiche intraprese dal Governo per contrastare la pandemia, criticano la Chiesa per le posizioni sostenute in questo anno e mezzo di crisi sanitaria, e lanciano una sorta di colletta per pagare i tamponi a quelle persone che non hanno intenzione di vaccinarsi ma, in vista dell'entrata in vigore del Green pass per poter accedere ai luoghi di lavoro, non vogliono rischiare la sospensione dello stipendio.

Le parole riportate sull'opuscolo e l'iniziativa dei tamponi offerti, però, non sono affatto piaciute ai primi cittadini dei Comuni in cui i prelati operano. Donadoni e Locatelli, infatti, dopo aver rilasciato nei giorni scorsi alcune dichiarazioni hanno ora deciso di scrivere una lettera rivolta alle autorità ecclesiali e civili di Bergamo: «Ci dissociamo decisamente nel merito e nel metodo di quanto e di come ivi comunicato - scrivono i sindaci facendo riferimento all'opuscolo -. Riteniamo i firmatari del documento privi di ogni credibilità scientifica».

Donadoni e Locatelli, inoltre, affermano che la pubblicazione «appare ancora più deprecabile perché posta in atto da persone con pubblica responsabilità, ministri del culto che si avvalgono del loro specifico ruolo per seminare discredito e provocare disobbedienza civile religiosa. Intendiamo riferirci agli innumerevoli richiami di Papa Francesco alla vaccinazione e alle ripetute istanze governative del medesimo segno e vigore».

In conclusione della missiva, i due sindaci chiedono «l'immediata e pubblica ritrattazione del testo che turba sensibilmente e senza motivazioni scientifiche valide l'immaginario popolare e il vivere civile in un momento di calamità universale che esige responsabilità comune e massimo equilibrio da parte di tutti».

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