la testimonianza di adiconsum

Prima gli rubano il portafogli, poi l'identità: l'Odissea di un ex funzionario di banca

Avendo ritrovato i documenti le forze dell'ordine lo avevano rassicurato dicendogli che non era necessario sporgere denuncia. In seguito ha scoperto cinque richieste di finanziamento a suo nome e che la sua pensione era stata dirottata sul conto di una banca di Roma

Prima gli rubano il portafogli, poi l'identità: l'Odissea di un ex funzionario di banca
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Il banale furto del portafogli ha dato il via a una vera e propria Odissea per un ex funzionario di banca, al quale i ladri hanno rubato l’identità.

La vicenda è stata resa nota da Adiconsum Bergamo. L’uomo è stato scippato all’uscita da un ospedale, ma si è accorto del furto solamente dopo essere arrivato a casa. Poco dopo, però, i carabinieri lo informano del ritrovamento del portafogli: i contanti sono spariti, ma i documenti ci sono tutti. Le forze dell'ordine lo rassicurano, dicendogli che avendo trovato i documenti non era necessario sporgere denuncia visto che comunque il denaro non lo avrebbe più recuperato. Ma è allora che cominciano i problemi.

Secondo la testimonianza di Adiconsum, dopo qualche tempo l’uomo viene contattato da una finanziaria, che gli riferisce che il finanziamento richiesto è stato declinato. Lui disconosce qualsiasi richiesta e, verificando i dati, capisce che sono stati falsificati, così come la sua carta di identità. A questo punto sporge denuncia, richiede un nuovo documento d’identità e, vista l’esperienza maturata lavorando in banca, interpella la Crif (Centrale rischi finanziari), scoprendo ben cinque richieste di finanziamento a suo nome che vengono bloccate. Compresa la richiesta di cessione del quinto sulla pensione.

A febbraio non gli viene accreditata la pensione, così la vittima del furto d’identità si rivolge all’Inps e scopre che la disposizione di accredito è stata modificata con Spid, dirottata su una banca di Roma. Anche nel mese di marzo succede la stessa cosa. Dopo ripetuti interventi all'ispettorato Inps, l’ex funzionario riesce a far modificare la disposizione e ripristinare gli accrediti. Infine, viene anche convocato dalla Guardia di Finanza come persona informata dei fatti per un'indagine in corso in seguito a una denuncia di una finanziaria di Sondrio.

«Abbiamo sempre più casi di furto dei dati di identità – spiega Mina Busi, presidente dell’associazione consumatori della Cisl di via Carnovali -. E non sempre i disagi maggiori per le vittime arrivano dal web. I ladri, in questo caso, avranno fatto una foto dei documenti con il cellulare, lasciando gli originali nel portafogli per non destare sospetti e guadagnare tempo per mettere in atto le truffe. Hanno modificato la carta d’identità con una foto diversa da quella del titolare, cambiando anche l'ultima lettera numerica della stessa. Si sono attivati per i finanziamenti, hanno acceso un conto online e hanno attivato a nome del malcapitato anche un accesso Spid. Da altre indagini è risultato che a suo nome erano stati creati ben tre Spid con gestori diversi. Grazie all’identità digitale i truffatori sono entrati nel sito dell’Inps e hanno modificato la disposizione di accredito. Questo ci interroga anche sul livello di sicurezza dello Spid. Com'è possibile permettere di attivarne più di uno? Bisogna bloccare la possibilità di attivare un nuovo dispositivo, se non dopo l’annullamento del precedente».

Come proteggere i dati personali? I consigli di Adiconsum

1) In caso di smarrimento o furto di documenti personali, recarsi immediatamente dalle Autorità di polizia preposte per sporgere denuncia. In caso di furto o smarrimento di carte di credito o di debito, dopo averne ordinato il blocco chiamando il numero messo a disposizione, la denuncia va comunicata anche alla propria banca.

2) Fare molta attenzione nello smaltimento della documentazione cartacea che contiene informazioni personali (estratti conto, utenze domestiche): è opportuno rendere illeggibili i dati sensibili riportati nei documenti prima di cestinarli.

3) Proteggere con cura le credenziali di accesso ai conti online e i codici delle carte di credito o di debito e tutti gli altri codici di accesso (es. lo Spid); se si sceglie di salvare questi dati sui propri dispositivi assicurarsi che siano adeguatamente protetti. Allo stesso modo occorre tenere sempre attentamente custodite le credenziali e i codici utili a disporre della propria firma digitale.

4) Salvaguardare le proprie carte di pagamento dotate di tecnologia “contactless” con custodie schermate (rivestite in alluminio) per ridurre al minimo la possibilità di essere vittime di truffe che prevedano la lettura del chip.

5) Cambiare frequentemente le credenziali di accesso per entrare nei conti online ed evitare di utilizzare password che potrebbero essere facilmente individuate dai frodatori. In generale, una password, per avere un livello di sicurezza considerato adeguatamente tutelante, deve essere caratterizzata da lettere maiuscole e minuscole, numeri e caratteri speciali.

6) È importante, inoltre, imparare a riconoscere i messaggi autentici dai messaggi fraudolenti. A questo proposito il Vademecum ricorda che le banche non chiedono mai – né tramite posta elettronica, né telefonicamente, né con messaggi sms – le credenziali di accesso al conto e i codici delle carte del cliente. Qualora si ricevano richieste di questo tipo, è necessario avvisare la propria banca per avere conferma della sua estraneità all’invio ed evitare di dare alcun riscontro alla richiesta ricevuta. Le banche, inoltre, non inviano mai e-mail contenenti link, se non nell’ambito di un processo avviato dall’utente (es. modifica e-mail personale, aggiornamento documento di riconoscimento). Qualora il cliente ricevesse un messaggio con link dalla banca senza preventiva richiesta da parte sua, occorre avvisare la propria banca per avere conferma della sua estraneità all’invio ed evitare di dare alcun riscontro alla comunicazione ricevuta.

7) Ogni volta che si usa un computer pubblico per accedere al proprio conto online, occorre poi ricordarsi di chiudere la sessione. Inoltre, è sempre preferibile digitare personalmente l’indirizzo online della propria banca e non cliccare su indirizzi già memorizzati. Se la connessione è pubblica, è maggiore il rischio che possibili malintenzionati sfruttino la connessione precedentemente aperta per carpire informazioni.

8) I messaggi fraudolenti contengono spesso link malevoli (attraverso cui il computer e/o cellulare vengono violati) o collegamenti per reindirizzare l’utente su siti clone (utilizzati per carpire informazioni personali). Per questo motivo, è fondamentale non cliccare mai su questi link.

9) Diffidare da presunti operatori che contattano le potenziali vittime affermando di aver bisogno di informazioni personali, bancarie o di credito, per verificare l’identità o per sapere dove inviare pacchi, denaro, vincite fasulle o documenti legati alla giustizia.

10) Nel caso il proprio cellulare non sia più in grado di effettuare/ricevere chiamate, verificarne i motivi contattando il proprio operatore telefonico: si potrebbe essere vittima di una frode effettuata tramite scambio della tua scheda telefonica.

11) Utilizzare con attenzione e prudenza i canali social e soprattutto non comunicare e non condividere mai attraverso questi canali dati personali o finanziari.

12) Scegliere un programma antivirus e mantenerlo sempre aggiornato, installare regolarmente gli aggiornamenti del sistema operativo utilizzato in modo da proteggere tutte le apparecchiature e i dispositivi in uso da infezioni da malware.

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