Pronto soccorso bergamaschi affollati nei giorni festivi, tanti codici bianchi o verdi
Molti pazienti ricorrono indebitamente al servizio per vari motivi, ma così mettono in difficoltà i sanitari

I pronto soccorso di tutta Italia devono fare i conti con i numerosi pazienti che, pur potendo evitare di recarsi in struttura, riempiono la sala d’attesa con codici bianchi o verdi, cioè quelli che non richiederebbero nemmeno l’attenzione di quella sezione o presentano un problema per nulla grave.
I motivi per cui si ricorre indebitamente ai pronto soccorso sono di solito tre: la prima causa è la carenza, in certi territori, dei medici di base che possano occuparsi delle malattie e disagi più gestibili nell’immediato, la seconda è il comportamento poco virtuoso dei pazienti, che si fanno prendere da ansia e panico per sintomi di lieve entità, oppure molti si recano in struttura per evitare le liste d’attesa per certe visite o esami, dato che sono troppo lunghe.
Bergamo non fa eccezione a questa situazione, non solo basandosi sulle testimonianze che molto spesso arrivano dai sanitari, ma anche leggendo i dati dell’Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali. Questo ramo del Ministero della Salute ha infatti da poco diffuso le cifre del “Programma nazionale esiti”, dal quale risulta che la nostra Ats è 16esima nel Paese per tasso d’accessi in pronto soccorso di adulti, con codici bianchi o verdi, nei giorni feriali, pari a 79,63 accessi annui ogni mille residenti. La provincia orobica risulta inoltre settima per tasso d’accesso di adulti nelle ore serali, notturne e nei giorni festivi e prefestivi, con 65,47 accessi ogni mille residenti.
Per quanto riguarda la fascia pediatrica (Da 0 a 14 anni), i numeri sono più confortanti: la Bergamasca è 22esima per accessi nei giorni feriali, con 89,13 accessi ogni mille residenti di quella fascia d’età, ma nelle ore serali, notturne e nei giorni festivi e prefestivi è 11esima a livello nazionale, con 106,93 accessi ogni mille residenti.