Lettera al giornale

«Quella firma "strappata" in banca a mia madre anziana e quasi cieca». L'ira della figlia

Ha una pensione di 800 euro e in una filiale della città le hanno chiesto 100 euro al mese da investire in un fondo. «A casa piangeva»

«Quella firma "strappata" in banca a mia madre anziana e quasi cieca». L'ira della figlia
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Gentile direttore,

perdoni se la disturbo, ma vorrei fare conoscere una situazione spiacevole attraverso il suo giornale. Mi madre ha 84 anni e ha un’invalidità visiva, ci vede molto poco. Ciononostante esce di casa e riesce ad affrontare le incombenze quotidiane, come l’andare in banca o dal fruttivendolo. Martedì scorso, 8 febbraio, si è recata in banca in piazza Sant’Anna, alla sua filiale di riferimento, una volta Banca Popolare di Bergamo e oggi Bper Banca. Quando è entrata è stata avvicinata da due persone, un uomo e una donna, che hanno cominciato a riempirle la testa di numeri e di discorsi circa l’opportunità di un piano di risparmio, di un accantonamento di cento euro al mese per “Arca sgr” “Risparmia e consolida”. Mia madre ha firmato, del tutto frastornata.

Bisogna considerare che mia madre percepisce 800 euro al mese di pensione e a fatica arriva alla fine del mese. Cento euro per lei sono una cifra molto importante! Nel pomeriggio sono andata a trovarla e l’ho trovata in uno stato di ansia, le ho chiesto che cosa avesse e lei mi ha fatto vedere le carte che aveva firmato per questa Arca proposta dalla Banca Bper “collocatrice”. Le ho chiesto se avesse capito di che cosa si trattasse, mia madre ha detto che non aveva ben capito che però adesso si rendeva conto che avrebbe dovuto versare cento euro al mese. Piangeva e aveva una crisi di ansia. Io l’ho rassicurata dicendo che non le avrebbero portato via proprio niente. Infatti, per fortuna, il conto di mia madre è cointestato alla sottoscritta e quindi la sua sola firma non è sufficiente. Ma questa vicenda mi ha fatto arrabbiare moltissimo.

Io mi ricordo di quando la vecchia banca Popolare era davvero alleata dei cittadini, anche dei meno fortunati. Ma negli ultimi anni le cose sono cambiate, evidentemente. Signor direttore, non esistono più le banche che considerano le persone nella loro dignità e non semplicemente come clienti da spremere?

La ringrazio per l’attenzione e colgo l’occasione per esprimerle i miei complimenti per il suo giornale.

Lettera firmata, Bergamo

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