Raddoppio e treno per Orio, arrivano le prime lettere di esproprio: oltre 500 interessati
Di certo non una sorpresa per i cittadini, che già conoscevano la situazione: ora sono invitati a fornire i documenti per l'offerta
Oltre cinquecento lettere saranno recapitate in queste settimane (anche se una prima "tranche" c'era già stata a maggio) agli interessati di altrettanti espropri che verranno effettuati da Rfi per la realizzazione delle due nuove linee ferroviarie bergamasche: quella di collegamento tra la stazione e l'aeroporto e il raddoppio Bergamo-Ponte San Pietro.
Di certo non una sorpresa per i cittadini, che conoscevano la situazione già da almeno un anno. Ma si tratta comunque della prima lettera che la società invia agli interessati, in cui li invita anche a visionare il progetto definitivo oltre che a richiedere la necessaria documentazione con cui, poi, dovrà essere determinato il valore dell'area che verrà espropriata, necessario a formulare una offerta.
Nello specifico, per realizzare il collegamento ferroviario aeroportuale - lungo 5,3 chilometri - saranno attuati oltre 320 espropri, mentre per il raddoppio si parla di circa 190, di cui poco meno della metà a Curno. Interessati, per la maggior parte, cittadini privati, ma non sono escluse - come riporta L'Eco di Bergamo - anche attività commerciali e istituzioni, tra cui Comune, Provincia, Aler e proprietà demaniali.
I cittadini non ci stanno
Il sindaco di Curno Andrea Saccogna - che lo scorso febbraio aveva fatto ricorso al Tar, poiché la versione definitiva del progetto rischierebbe di spaccare a metà l'abitato - ha parlato al quotidiano di «poca chiarezza», affermando che «sarebbe stato più opportuno e tutelante se i cittadini fossero stati avvisati con una comunicazione ad hoc fin dalla pubblicazione del progetto definitivo, e invece stanno ricevendo le lettere solo adesso».
A Curno il raddoppio non va giù. O meglio: è il sistema a non essere particolarmente gradito a cittadini e Amministrazione, che nel ricorso al Tar avevano parlato piuttosto dell'adozione di un sistema di servizio metropolitano leggero, oltre che un piano viabilistico della zona. Nel frattempo alcuni cittadini di Curno e Boccaleone hanno presentato documentazioni per chiedere un'indennità maggiore rispetto al valore effettivo delle aree oggetto di esproprio.
Per quanto riguarda le tempistiche dei lavori, nelle scorse settimane c'è stato l'appalto (affidato, in entrambi i casi, alla Rti composta dall'irpina D'Agostino Angelo Antonio Costruzioni e dalla veneziana Segeco), poi si potrà parlare di cantiere una volta che verrà approvato il progetto esecutivo. I lavori dovrebbero comunque partire a cavallo tra il 2023 e il 2024, con previsione di conclusione entro novembre 2026: un termine obbligato, considerando che entrambe le opere saranno finanziate dal Pnrr.