Ragazzino si scorda il Green Pass e prende il bus, multato il padre per «non averlo impedito»
Il minorenne avrebbe potuto mostrare la certificazione in un secondo momento, ma per la polizia locale questo caso specifico e quello di chi sceglie volontariamente di non rispettare le regole sarebbero sullo stesso piano

Non tutte le multe sono uguali, anche quando di mezzo c’è il Green Pass. Un conto è l’essere sanzionati perché si sceglie di non vaccinarsi o di effettuare un tampone, correndo volontariamente il rischio di incappare in un controllo. Ben altra cosa è il venire multati dalle forze dell’ordine perché si ha il Green Pass ma se lo si è dimenticato a casa.
La vicenda, sollevata da Federconsumatori Bergamo, ha come sfortunato protagonista un minorenne e, di riflesso, suo padre, che ha ricevuto dalla polizia locale di Bergamo un verbale «per avere permesso (o non impedito) allo stesso di utilizzare il mezzo pubblico senza essere in grado di esibire certificazione idonea di Green Pass obbligatoria sui mezzi pubblici». In buona sostanza significa che il padre è stato multato per non aver verificato che suo figlio avesse la certificazione per spostarsi.
La sanzione per chi viaggia sui mezzi pubblici privo del Green Pass è di 551,13 euro, ma se pagata entro cinque giorni dalla notifica si riduce a 391,13 euro. Tuttavia Federconsumatori Bergamo si chiede se sia giusto multare un viaggiatore sbadato (che avrebbe mostrato in seguito il documento richiesto) allo stesso modo di chi invece sceglie di non rispettare le regole.
«Anche chi guida un’automobile è soggetto a una sanzione e al fermo del veicolo se guida senza patente – osserva l’associazione a tutela dei consumatori -. Se però il documento l’ha semplicemente dimenticato e successivamente lo mostra la sanzione cambia notevolmente. Anche chi è abbonato ai mezzi pubblici e scorda l’abbonamento non viene sanzionato come colui che non ha pagato il biglietto».
Federconsumatori, in un primo momento, ha sollevato informalmente il caso contattando gli addetti del servizio contravvenzioni del Comune di Bergamo, chiedendo se fosse possibile trattare diversamente la situazione creatasi. Non c’è stato però alcun dialogo o comprensione, nonostante il caso specifico: la risposta è stata quella di fare ricorso al giudice di pace o al prefetto nel caso non si volesse pagare la multa.
«A noi sembrerebbe più giusto, una volta verificata la semplice dimenticanza del documento, prendere atto che il cittadino non stava mettendo a rischio la salute degli altri viaggiatori e quindi non dovrebbe pagare come se fosse un possibile untore – conclude Federconsumatori -. Auspichiamo dal comando di polizia locale che possa essere applicata la procedura di “autotutela”, che accolga la dimostrazione che il sanzionato aveva messo in atto gli strumenti previsti dalla legge per permettere al figlio di usare i mezzi pubblici in sicurezza».