«Che schifo»

Rapina in villa a Roby Facchinetti, l'ira social del figlio Francesco: «Politici vergognatevi!»

Il musicista e produttore ha lamentato la poca sicurezza nel nostro Paese, puntando il dito sulla debolezza dei governi

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Uno sfogo social molto duro quello di Francesco Facchinetti, figlio di Roby, storico cantante e tastierista dei Pooh, vittima di una impressionante rapina nella sua villa di Bergamo, in via Baioni, che ha coinvolto anche la sua famiglia.

Terrore a casa Facchinetti

Nella serata di domenica 29 gennaio, un gruppo di tre banditi, con il volto coperto dai passamontagna e le armi in mano, è riuscito a entrare nell’abitazione della famiglia Facchinetti con estrema facilità - si ipotizza grazie a una talpa -, cogliendo di sorpresa Roby e i familiari e intimando loro di consegnare denaro e gioielli, per poi dileguarsi subito dopo.

Adesso, dopo che la faccenda è finita sui giornali e il cantante dei Pooh ha rassicurato sulle sue condizioni e quelle della famiglia, nelle sue storie di Instagram ha parlato l’ex dj Francesco. Anzi, a un certo punto grida.

Uno sfogo durissimo

«Mio padre, mio fratello e mia sorella hanno subito una rapina a mano armata in casa, una di quelle cose brutte che vorresti non capitassero mai nella vita, che vedi nei film e pensi non possano mai succedere - ha esordito Francesco Facchinetti -. Invece purtroppo capita, fortunatamente stanno bene. Sono molto triste e amareggiato per come si è trasformato il nostro Paese».

Poi Facchinetti vira sulla politica e diventa incontenibile, in un crescendo di rabbia: «Bravi, bravissimi - sbotta col volto paonazzo -. Siete bravissimi, complimenti. Voi governi di destra e di sinistra, incapaci di mantenere il controllo, incapaci di mantenere l’ordine in questo Paese. Perché siete degli incapaci, non siete in grado di fare politica ma solo propaganda».

«Ho paura di lasciare mia moglie a casa da sola»

Parole senza dubbio forti, che poi spostano il discorso sulla sua scelta, fatta da tempo, di migrare in Svizzera: «Allora chi può, come ho fatto io, va ad abitare da un’altra parte perché i miei figli in questo Paese non ci vivono: io non voglio crescere i miei figli in un Paese dove non possono essere liberi. […] Ho paura a farli giocare al parchetto vicino casa, ho paura a lasciare mia moglie da sola a casa, ho paura di lasciare i miei figli da soli a casa con mia moglie. Non voglio più questo. Allucinante».

Infine, Francesco Facchinetti si lascia andare a una serie di insulti di sgarbiana memoria, che la decenza della cronaca impedisce di riportare ma che potete ascoltare, nel caso, nel video che vi proponiamo anche in questo articolo.

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