tra i progettisti anche tre bergamaschi

Riaprono al pubblico, dopo 500 anni, le Procuratie Vecchie in piazza San Marco a Venezia

Il restauro del complesso di tre edifici, finanziato da Assicurazioni Generali, è firmato dall'archistar David Chipperfield

Riaprono al pubblico, dopo 500 anni, le Procuratie Vecchie in piazza San Marco a Venezia
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Negli ultimi 500 anni turisti e visitatori hanno potuto ammirare lo spettacolo delle Procuratie Vecchie, in piazza San Marco a Venezia, soltanto dall’esterno. Ieri, venerdì 8 aprile, però, il complesso di tre edifici, che si estendono dalla torre dell’Orologio per 152 metri, è stato restituito alla città da Assicurazioni Generali (proprietaria dell’immobile) grazie a un restauro durato cinque anni, firmato dall'archistar David Chipperfield.

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Il nome Procuratie Vecchie deriva dal fatto che un tempo, il complesso, era la sede dei procuratori di San Marco, la più prestigiosa carica della Repubblica subito dopo il Doge. Gli spazi, che si estendono su una superficie di 12.400 metri quadrati, ospiteranno la sede della fondazione “The human safety net”, diventando uno luogo dedicato all'inclusione, all'innovazione e alla sostenibilità.

Alla costruzione del complesso di edifici diedero il proprio contributo anche tre architetti bergamaschi, a cavallo del XVesimo e XVIesimo secolo: Mauro Codussi, Bartolomeo Bono e Guglielmo d’Alzano. «Oggi è una giornata storica – ha commentato il governatore veneto Luca Zaia - uno di quei giorni in cui vale la pena dire “io c’ero”, perché quello che, dobbiamo dircelo, era un cadavere eccellente, adesso diventa una icona internazionale. Spero che questa opera diventi un laboratorio per i nuovi restauri degli edifici vincolati di Venezia».

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