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Piscine Italcementi: interrogazione di Ribolla (Lega) su lavori e affidamento

Dopo il richiamo dell'Anac a Palazzo Frizzoni, la Lega chiede se non si rischino segnalazioni anche in questo caso

Piscine Italcementi: interrogazione di Ribolla (Lega) su lavori e affidamento
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Sulle Piscine Italcementi di Bergamo, il consigliere comunale Alberto Ribolla (Lega) ha presentato oggi (sabato 31 maggio) a Palazzo Frizzoni un'interrogazione sull'affidamento di lavori e gestione.

Il tutto, dopo che di recente l'Anac ha richiamato in una sua relazione periodica il Comune rispetto a degli appalti, per la manutenzione di verde e strade, assegnati qualche anno fa.

Sotto la lente dell'Autorità, in quell'occasione, il ricorso all'eccessiva parcellizzazione e inviti a partecipare alla gare rivolti sempre agli stessi operatori.

Il dubbio sulle procedure

Il consigliere della Lega si concentra su costi e modalità dei procedimenti che hanno portato all'avviamento del cantiere alle piscine, che durerà un paio d'anni.

«Sulle cronache cittadine - scrive - è apparso il recente richiamo dell’Anac all’amministrazione di Bergamo: nell’istruttoria è stata data evidenza alla parcellizzazione delle commesse in procedure negoziate e affidamenti diretti. A nostro avviso, anche l’affidamento dei lavori per il rifacimento dell’impianto sportivo Italcementi potrebbe essere contestato» esordisce Ribolla nel documento.

Per il leghista, come il suo gruppo consiliare aveva già fatto notare dal 2023 con vari ordini del giorno, «c'è stato un singolare rimpallo, per cui la proprietà del Centro sportivo è passata dal Comune alla società Bergamo Infrastrutture e poi da Bergamo Infrastrutture al Comune. L’Amministrazione non ha seguito quella che sarebbe stata la modalità più corretta per procedere, prevista dal codice degli appalti, con una consultazione preliminare di mercato e poi un dialogo tecnico e uno competitivo con gli operatori, per identificare i parametri necessari al Comune e, a quel punto, fare un bando per ricevere offerte rispondenti alle richieste».

Partenariato senza bando europeo

Con una delibera, a quattro mesi dalla scadenza di mandato, l’intervento sulle piscine è stato definito tramite partenariato pubblico-privato tra Comune e associazione di imprese Tipiesse. Con l'affidamento in concessione di progettazione esecutiva, esecuzione dei lavori di riqualificazione, finanziamento e manutenzione ordinaria e straordinaria, oltre che gestione per un periodo di vent'anni.

«Questo mentre, più correttamente, si sarebbe dovuto procedere ad indire un bando che, dato il tema e l’ingente costo di 23 milioni, avrebbe dovuto essere per forza di cose europeo, aperto almeno due o tre mesi. Questo per permettere a tutti i potenziali partecipanti di elaborare un progetto. Inoltre, per ridurre l'esposizione economico-finanziaria dell'intervento, l'ente è obbligato a consultare non solo gli operatori che hanno fatto una proposta, ma anche quelli che non hanno presentato nulla ma, tramite una pec, hanno manifestato interesse alla procedura».

Ribolla sostiene che, nonostante l'impianto fosse di proprietà della Bergamo Infrastrutture, quando ancora si era in attesa del tempo tecnico di passaggio al Comune, e la proposta dell'operatore fosse stata protocollata a quest'ultimo, Palazzo Frizzoni «senza titolo alcuno» avrebbe deciso di gestire in autonomia le verifiche di legge sulla proposta.

L'Amministrazione aveva chiesto alla stessa Bergamo Infrastrutture di fare da consulente tecnico, per valutare il progetto. «Ciò quando pochi giorni prima aveva portato, come motivo per riprendersi l'impianto, il fatto che la società non avesse le competenze sufficienti per gestirlo. Motivo, per altro, per il quale l'impianto era passato da Comune a partecipata qualche anno prima» ha continuato il consigliere.

«Proposte quasi identiche, ma più costi»

La situazione, per Ribolla, era quasi paradossale, «perché da dieci anni venivano presentate proposte praticamente quasi identiche e dallo stesso gruppo di società, mentre i costi erano cresciuti, con un peso economico per il Comune decisamente maggiore. Infatti, la prima proposta prevedeva che facesse tutto il privato, mentre il Comune pagava un affitto, mentre ora tutto l’importo è pagato dall’Amministrazione con un leasing, tolti i canoni che il gestore darà al Comune».

«Si passa da un progetto, quantificato solo qualche anno prima, di circa 16,5 milioni di euro ad uno che sfiora i 23 milioni di euro. Il contributo al Comune è di 470mila euro all'anno e la formula è sempre il leasing finanziario. Al Comune l’operazione costa circa ottocentomila euro all’anno (rata-affitto), un anticipo di tre milioni e un riscatto di circa 2,2 milioni di euro, per un totale di circa 21 milioni di euro. Non si tratta della costruzione di un impianto da zero. Si cambiano le vasche, si aggiunge un’altra vasca al posto della palestra, si rifanno tutti gli impianti. L’edificio rimane uguale. E si parla di 23 milioni».

Il gruppo consiliare della Lega ha chiesto quindi se i dati economico-finanziari, citati nei suoi ordini del giorno del 2023 e del 2024, siano quelli effettivamente applicati al contratto.

Inoltre, domanda se «alla luce del recente richiamo da parte dell’Anac, l'Amministrazione ritenga perfettamente accettabili questi procedimenti e non, invece, contestabili da parte dell’ente, in caso di un approfondimento sul tema».

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