La lettera

«Rifiuti sull’asse interurbano? Guardate cosa scaricano qui in Valle Imagna»

Un lettore ha voluto condividere un pensiero su chi «tiene curato il suo bel giardino ed ha una buona reputazione» e poi «getta sfalci e sacchi di vario tipo nel bosco»

«Rifiuti sull’asse interurbano? Guardate cosa scaricano qui in Valle Imagna»
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Un abitante della Valle Imagna, in seguito alla pubblicazione del nostro articolo sui mucchi di rifiuti scaricati fuori dalla galleria San Roberto a Bonate Sotto, sull’asse interurbano, ha voluto scriverci una lettera riguardo alla sua esperienza in territorio montano:

«Se documentate che l'asse interurbano è pieno di rifiuti... che dire dei boschi in cui vivo, sopra il mio paese? Quelli che attraversate per andare verso zone di piacere, a prender il sole e svagarvi con la mente, cercando l'autenticità del territorio, fatta di piatti abbondanti e paesaggi bucolici... Guardate qui, vi allego una sola foto, ne ho un intero repertorio di ciò che ho raccolto settimane fa».

Il lettore in questione ha passato circa 45 ore a raccogliere e pulire quel tratto ed ha voluto condividere un pensiero riguardo alla realtà, dentro e fuori provincia, per quanto concerne i rimpalli tra gli enti, sostenendo che, alla fine, è il volontariato ad incidere di più di fronte a situazioni da «Far West». Ancora una volta, come nel caso già citato, non sono solo le autorità ma anche i cittadini comuni a mobilitarsi per cercare di tenere pulito il territorio in cui vivono:

«Ci sarebbe una storia interessante da raccontare, fatta di volontariato a tutela del territorio e del paese in cui vivo, fatta di discorsi con autorità e organi competenti che non portano da nessuna parte, la collettività danneggiata da chi, come ho potuto verificare, tiene curato il bel giardino di casa propria, ha una buona reputazione ma poi getta sfalci e sacchi con rifiuti di vario tipo nel bosco».

«Finché irrisorie saranno le multe, senza gogna mediatica con nome e cognome e foto in prima pagina, la gente continuerà a fare quello che vuole».

L’autore della lettera si dice sconfortato e non sa quanto continuerà nella sua volontaria azione di pulizia e tutela dell’ambiente, ma qualche domanda sul futuro se la fa già adesso:

«Potrei vivere passando, guardando e non curandomi, non avendo un lascito che mi porti ad interessarmene. Il mondo che verrà quando perirò? Affare di chi resta, apparterrà a chi non ha mosso un dito quando c'era la possibilità. A volte ho sentito "i giovani non hanno senso civico": è sbagliato parlar male di loro quando in primis gli adulti sono rassegnati, conoscono il problema ma non fanno nulla. Mi hanno chiesto di entrare nella Protezione civile, io ho palesemente rifiutato, di fronte a tanto schifo chi stiamo veramente aiutando e proteggendo? Che faccia ha il nostro nemico?».

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