Momenti tesi

Rilievi Anac su Bergamo, bagarre in Consiglio: «Si favoriscono alcune aziende», «Attenzione con certe frasi»

Il consigliere Andrea Pezzotta insiste sull'elusione del principio di rotazione e il frazionamento artificioso, ma il vicesindaco smentisce

Rilievi Anac su Bergamo, bagarre in Consiglio: «Si favoriscono alcune aziende», «Attenzione con certe frasi»

Tempo di chiarimenti nel Consiglio straordinario di ieri (lunedì 21 luglio) a Palazzo Frizzoni, dove il tema centrale è stato quello della relazione dell’Anac di maggio 2024, nella quale si facevano dei rilievi al Comune di Bergamo sull’invito, in certi casi, a delle gare agli stessi operatori e al ricorso al frazionamento artificioso, spezzettando appalti più grandi in commesse più piccole.

La difesa della Giunta Gori

L’opposizione aveva presentato due ordini del giorno, uno di Giulia Ceci (FI) e l’altro di Ida Tentorio (FdI), che in sintesi chiedevano conto nei dettagli delle modalità di conduzione delle gare e degli affidamenti diretti. A prendere la parola per primo, a nome della maggioranza e in difesa della ex Giunta di Giorgio Gori, è stato il consigliere Enrico Facchetti (Elena Carnevali sindaca): «Anac non è un organo che ha il compito di giudicare gli enti locali, semmai di fare dei rilievi per indirizzarne meglio l’azione amministrativa, quelle nel documento sono raccomandazioni. Non ci sono state contestazioni gravi e non ha applicato sanzioni» ha esordito l’esponente della lista della sindaca.

«Chi lavora negli uffici del Comune merita di poterlo fare con serenità, senza dover subire sospetti infondati o strumentalizzazioni che gettano ombra sul loro operato. Ribadisco anche la fiducia negli assessori della Giunta Gori. Non si può minare quanto da loro fatto con una cultura dell’insinuazione, più vicino a un giustizialismo di maniera. Troppo spesso questo atteggiamento emerge quando si guarda all’operato altrui, mentre si evoca garantismo quando si è chiamati in causa. Quanto fatto tra il 2020 e il 2022 è relativo al periodo Covid, un contesto che ha richiesto la massima flessibilità».

La replica di Pezzotta

A ribattere alle osservazioni di Facchetti è stato Andrea Pezzotta: «Mi rendo conto, dall’esposizione di Facchetti, che l’impostazione dell’Amministrazione è mettere la testa sotto la sabbia. Dire che Anac non ha fatto contestazioni gravi vuol dire non leggere il documento. L’unico elemento vero è che non ha dato sanzioni, evidentemente per non caricare una città già molto provata dal Covid. Quanto scritto nel testo indica la violazione sistematica del principio di rotazione. L’Amministrazione deve far ruotare i fornitori, perché tutti hanno diritto di lavorare, ma in realtà l’Anac scrive che il principio è stato stracciato, con degli operatori favoriti nell’aggiudicarsi l’appalto».

L’avvocato ha poi proseguito, spiegando che lì nessuno voleva fare un processo giudiziario agli ex amministratori: «Non mi interessa processare la Giunta passata, mi interessa solo stabilire come funzionano le cose oggi. Quando si chiede di conoscere quali sono queste ditte favorite, non è per metterle alla gogna, ma per stabilire se lavorano nella stessa situazione di allora.

Inoltre, a fronte di lavori pubblici quali per esempio la potatura del verde, lavori unitari che secondo il codice dei contratti avrebbero richiesto una gara pubblica, lì è successo che il contratto è stato spezzato in più tranche, per evitare di farla. Questo non lo diciamo noi, lo scrive Anac. È il nulla o è una grave contestazione? Siamo davanti a un’attività particolarmente illecita».

Andrea Pezzotta

I chiarimenti del vicesindaco Gandi

A quel punto, è arrivato il momento dell’intervento del vicesindaco Sergio Gandi, che ha innanzitutto invitato alla cautela rispetto a determinate affermazioni, che ha ritenuto particolarmente spinte: «Suggerirei qualche prudenza in più, perché quando si dice “favorire certe aziende”, si dice qualcosa in aggiunta rispetto a quanto presente nel documento dell’Anac. L’impressione è che qui siamo davanti alla classica tempesta in un bicchier d’acqua. Si è voluto a beneficio della polemica calcare la mano, senza alcun riguardo non tanto verso di noi, ma verso chi ha gestito direttamente l’affidamento degli appalti».

Gandi ha ricordato che non c’è né una sentenza, né un’indagine da parte di qualsivoglia autorità giudiziaria, «eppure, nel documento che ci ha portato a questo Consiglio, la sentenza è già stata emessa». Il vicensindaco ha sottolineato come la parte del documento dell’Anac dedicato al Comune è di diciannove righe, rispetto alle oltre sedicimila totali. Comunque, rispetto ai rilievi non c’è stata alcuna trasmissione alla Procura o alla Corte dei conti.

«Mi pare – ha proseguito il braccio destro di Carnevali – che l’ordine del giorno si spinga molto oltre le stesse considerazioni dell’autorità di controllo. L’analisi di Anac si è concentrata su un numero ristretto di operatori, a  fronte di un elenco dei fornitori di trecento-quattrocento iscritti e un numero di inviti infinitamente più elevato. Per esempio, un operatore invitato a nove gare, è risultato vincitore in sole tre occasioni, a riprova dell’effettiva concorrenza. Il Comune ha fornito tutti i documenti e dati necessari ai suoi approfondimenti ad Anac, che è poi giunta a delle conclusioni a fronte di un’analisi del tutto parziale».

Il vicesindaco ha spiegato l’operatività di un software per la selezione dei soggetti da invitare, che esclude in via automatica chi ha partecipato alla gara precedente, avente lo stesso oggetto. Il frazionamento degli appalti, ha affermato Gandi, dove avvenuto è legittimo, perché ha riguardato ambiti diversi e impossibili da accorpare anche per fonti di finanziamento.

Bagarre in Aula

Quando è stata nuovamente la volta di Pezzotta, per commentare quanto esposto dal vicesindaco, le sue parole sono state abbastanza esplicite e hanno fatto scoppiare per breve tempo una bagarre in Aula: «Il ripetersi di affidamenti agli stessi operatori è stigmatizzato da Anac, in poche parole significa che il Comune così dice “faccio lavorare i miei amici”».

Alle proteste partite dai banchi della maggioranza, il consigliere ha replicato: «Io capisco che quando si mette il dito nella piaga la reazione è questa. Non ho paura di dire queste cose, perché non sono miei accertamenti, ma del documento. Per i lavori del verde, la commessa unitaria è stata spezzettata in sei commesse. Anche per i lavori di manutenzione stradale si è rilevato il frazionamento».