La lettera

Rimbalzata tra cup e sportelli: l'odissea di una bergamasca tra i disservizi della sanità lombarda

Una cittadina ci ha scritto per raccontare i numerosi problemi e disagi riscontrati per la prenotazione di una visita chirurgica

Rimbalzata tra cup e sportelli: l'odissea di una bergamasca tra i disservizi della sanità lombarda
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Una cittadina ha scritto alla nostra Redazione per rendere noto «l'ennesimo disservizio della sanità lombarda». «Dovendo eseguire un intervento di asportazione della colecisti – spiega la donna – mi rivolgo al cup telefonico di Regione Lombardia per la prenotazione della visita chirurgica. Mi danno come prima disponibilità una struttura ospedaliera di Bergamo Est». Qui la donna si reca per la visita, ma le viene comunicato dallo specialista che, date le sue patologie in essere e la sua anamnesi, si tratta di un intervento da eseguire in una struttura di Primo Livello. E quindi al Papa Giovanni di Bergamo.

«Richiamo il medico di famiglia, che comprende la situazione e mi rilascia nuova prescrizione» prosegue la cittadina. Nuova chiamata al cup regionale, «risposta dell’operatrice: per il Papa Giovanni non hanno l’agenda con le disponibilità, può indicarmi solo un’altra struttura. Le spiego la situazione – prosegue la donna – mi dice che non può far nulla. Alla mia domanda “quindi che posso fare?” mi consiglia di recarmi direttamente allo sportello del Papa Giovanni, spiegando il tutto».

Il giorno successivo, S.B. – queste le iniziali della nostra lettrice – si reca presso la struttura per eseguire quanto consigliatole durante la telefonata al cup. «Arrivata al totem, vengo invitata da un addetto a esibire la prescrizione», ma ecco l'inghippo: possono accedere agli sportelli per la prenotazione solo coloro che sono muniti di prescrizione con priorità pari o inferiore a dieci giorni. «Cosa che, naturalmente, io non avevo». Nella sua lettera, la donna sfoga tutta la sua frustrazione, rabbia e delusione.

«Non ho più parole – è il commento, mesto – Non riesco nemmeno a protestare. Ho perso tempo, ho consumato benzina, il permesso al lavoro. E come posso sapere se effettivamente posso essere operata solo in questa struttura, se non riesco ad effettuare la visita prevista? Risposta semplice: a pagamento il chirurgo lo puoi vedere alla modica somma di 150-200 euro nel giro di una settimana. Almeno essere chiari, Regione, Moratti, Dirigenza, non ce la fate, ammettetelo, avete un sito? Scrivetelo! Avvisate l'utenza. No, invece come dei pezzi di carne qualunque, ci troviamo a subire di tasca nostra, presi per i fondelli nonostante il nostro dovere di contribuenti».

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