La replica

Rincari per gli alluvionati della Morla, il Consorzio risponde: «Non siamo un ente benefico»

Il dirigente risponde alle critiche sollevate dai cittadini colpiti, sottolineando l'intervento extra-ordinario richiesto da Regione Lombardia

Rincari per gli alluvionati della Morla, il Consorzio risponde: «Non siamo un ente benefico»
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Il presidente del Consorzio di bonifica della Media pianura bergamasca, Franco Gatti, è intervenuto oggi (venerdì 18 aprile) per smorzare le critiche sui rincari in bolletta che hanno interessato diversi residenti di Bergamo colpiti dall'esondazione di Morla e Tremana.

I rincari vanno dal 3-4 per cento fino al 7-8 per cento, con gli incrementi più significativi (superiori a quelli generici e previsti per tutti) che interesserebbero proprio le aree attraversate dal torrente e dal canale della Gronda Sud, le stesse colpite dall'alluvione del settembre 2024. Adesso, Gatti ha sostanzialmente spiegato che «il Consorzio non è un ente benefico» e che «le spese vanno ripartite tra gli utenti del servizio», con costi extra derivati dall'operazione di pulizia e smaltimento materiali dopo il disastro naturale.

Gli incrementi dopo interventi straordinari

Soldi spesi per agire in vece di Regione Lombardia, spiega ancora Gatti, che avrebbe competenza sul torrente, ma che dopo l'esortazione del Comune a fare qualcosa avrebbe chiesto proprio al Consorzio di partire con l'operazione. Il problema, ora, è che il Pirellone non avrebbe fatto intendere in alcun modo che questo denaro, speso per l'intervento, verrà in qualche modo "rimborsato" all'ente della Media pianura. Anche perché pare che nessuna legge costringa la Lombardia a versarlo a chi ha sistemato l'alveo dei corsi d'acqua.

Un'operazione già rendicontata sia a Regione che Palazzo Frizzoni, per una cifra che si aggira intorno al milione di euro e che il Consorzio ha dovuto, in qualche modo, recuperare per garantire un equilibrio di bilancio.

Il tutto tenendo conto, come precisato in precedenza dal direttore dell'ente Mario Reduzzi, che a incidere sugli aumenti delle tariffe ci sono pure lo smaltimento di immondizia a causa di chi la getta nei torrenti e nei canali, l'incremento dei costi dell'energia elettrica per l'irrigazione, i grandi interventi in corso come nella zona Nembro-Pradalunga e le manutenzioni, per esempio delle vasche di laminazione sempre più numerose.

La replica del presidente Gatti

Franco Gatti, presidente del Consorzio di bonifica della Media pianura bergamasca

«Il Consorzio di bonifica della Media pianura bergamasca - ha chiarito Gatti in un comunicato - non è un ente benefico ma un’istituzione, ben amministrata, che ha per statuto e regolamento l’onere di ripartire le spese sostenute fra coloro che traggono beneficio dalle opere svolte. Con riferimento agli eventi accaduti sull’asta del Torrente Morla nel settembre del 2024, e a quanto pubblicato recentemente sugli organi di stampa, si precisa che il Consorzio non ha alcuna responsabilità sulla manutenzione e corretta regimazione del suddetto torrente, facendo parte lo stesso del reticolo idrico principale».

Rispetto agli interventi straordinari realizzati dopo l'alluvione, il presidente ha inoltre precisato che «il Consorzio, con grande senso di responsabilità, è intervenuto in tempi brevi e con ingenti proprie risorse, in aiuto dei soggetti alluvionati, su specifica richiesta di chi ne aveva la responsabilità ad operare (cioè Regione, ndr), per mettere in sicurezza il territorio, onde evitare ulteriori e peggiori danni e per rimediare a quanto accaduto».

Commenti
Alessandro

Se guardate lo storico, tutti gli anni le tariffe del consorzio aumentano. Gli aiuti economici agli alluvionati dovrebbe darli la regione assorbendo almeno gli aumenti.

Francesco Giuseppe

E sopratutto per mantenere alti i loro stipendi.

Angela

Che non sia un ente benefico lo avevamo capito tutti ,ma per la regione non paghiamo già delle tasse?e a cosa servono i soldi che versiamo?

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