Ritardi a catena tra le stazioni di Bergamo e Milano: «E il treno delle 7.40?»
Questa mattina, giovedì 3 ottobre, diversi i convogli che hanno registrato problemi. Un pendolare: «Da Bergamo, dopo le 7.13, solo l'8.02»
Le problematiche dei pendolari bergamaschi continuano e questa mattina, giovedì 3 ottobre, si sono susseguiti ritardi sulle linee in direzione Milano, in particolare quelle con destinazione Milano Porta Garibaldi (fino anche a tre quarti d'ora), ma anche sulla Bergamo-Treviglio.
La catena di ritardi
L'app di Trenord si è così costellata di tanti segni rossi e gli avvisi hanno reso evidente che si tratti di ritardi, uno conseguente all'altro, su modello, giusto per citarne uno, «Il treno 2260 (Bergamo 8.40 - Milano Porta Garibaldi 9.40) viaggia in ritardo per l'attesa del convoglio in arrivo da Milano Porta Garibaldi». E così di seguito.
E il treno delle 7.40?
Tra tutti, un pendolare in partenza da Bergamo che già aveva segnalato le numerose cancellazioni del treno previsto in partenza da Bergamo alle 7.40 in direzione Milano, sottolinea come «Anche oggi, 3 ottobre, e l'altro ieri, martedì 1° ottobre, il treno delle ore 7.40 da Bergamo per Milano è stato soppresso, ovviamente senza motivazione che andasse oltre la semplice scritta sul tabellone: "cancellato". A questo punto, si dica con molta chiarezza che i passeggeri da Bergamo per Milano possono fare conto, dopo il treno delle 7.13 per Milano-Porta Garibaldi, esclusivamente su quello delle 8.02. Un "buco" di cinquanta minuti, come se Bergamo fosse un qualunque paesino disperso».
Partenza da Verdello-Dalmine
In realtà, almeno per oggi, il treno non è stato cancellato su tutta la linea.
Se sul tabellone per i pendolari da Bergamo è comparso "cancellato", sull'app Trenord si scopre che in realtà il mezzo è stato "limitato". In particolare, è partito dalla stazione di Verdello-Dalmine, e con un consistente ritardo. Certo è che, per chi era pronto a prendere il mezzo dalla stazione di Bergamo, il risultato non cambia. Resta pur sempre cancellato.
Vi racconto un aneddoto: sabato 21 settembre sono in Centrale a Milano per prendere il treno delle 10.10 diretto a Basilea. Uno dopo l'altro i treni sul tabellone delle partenze "ricevono" il binario, tranne il mio. Tutti col naso x aria in attesa; x puro caso, guardo al binario di fronte a me (pure qui, a tabellone spento) e mi sorge un dubbio: non sarà che.... Ebbene sì, il treno era lì e il personale (a metà binario, non all'inizio...) a dire "su, su, è questo". Quanto poi all'annuncio sonoro è stato dato tre secondi prima della chiusura delle porte. E si trattava di un Intercity, a prezzi non calmierati.
Trenord sta causando distruzione di valore, perdita di tempo e serenità mentale a migliaia di persone. È una vergogna pagare le tasse e vedere questa situazione.
A che Santo votarsi? A San Salvino, il ministro onnipresente che tutto sa tutto dice e nulla fa
Ha detto Francesco Giuseppe che è obbligatorio muoversi tutti in auto.