Sacbo vuole fare chiarezza sulla brutta vicenda della disabile lasciata a terra da Ryanair
L'azienda, che gestisce l'assistenza della Sala Amica, spiega che ci sono state discordanze nella documentazione fornita dalla donna
È rimasta a terra all'aeroporto di Orio e ha dovuto salutare il suo volo Ryanair per Bourdeaux perché non le hanno lasciato imbarcare la carrozzina elettrica. È quanto successo lunedì, 5 dicembre, a Valeria Roberta Vetrano, che ha poi scritto un post molto polemico su Instagram per denunciare la propria situazione, raccontando la vicenda e lamentandone l'ingiustizia in quanto atto di discriminazione.
Ora però, anche alla luce del forte movimento e interesse suscitato dalla notizia, il gruppo Sacbo, che gestisce l’assistenza dei passeggeri Ryanair all’aeroporto di Milano Bergamo, ha deciso di ricostruire la vicenda facendo alcune precisazioni.
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Il gruppo, innanzitutto, «comunica il proprio rammarico per le problematiche di imbarco della Sig.ra Vetrano e informa di aver effettuato verifica dell’accaduto, da cui è emerso che una serie di concomitanti fattori ha condotto agli eventi». Secondo quanto rilevato da Sacbo, Vetrano avrebbe chiesto l'assistenza del personale di Sala Amica poco dopo le 20.30 e «immediatamente, è stata raggiunta dal personale di assistenza ed è stata accompagnata al banco check-in».
Il voltaggio della batteria
Fin qui, tutto liscio. Ma, una volta giunta al banco check-in e svolta la verifica della prenotazione, sono iniziati i problemi. Secondo quanto riferito da Sacbo, le addette si sono accorte che la signora Vetrano non aveva compilato prima del volo l’apposito modulo online, previsto da Ryanair, per garantire l’accesso ai passeggeri che viaggiano con la propria sedia a rotelle elettrica. Pertanto, come da regolamento, hanno chiesto la documentazione attestante la potenza della batteria al litio della carrozzina. Tuttavia, dai documenti è emerso che «la potenza della batteria al litio attestava una potenza di 522Wh e quindi superiore al limite massimo consentito da Ryanair (300Wh)».
Documentazione contrastante
Alla luce di quanto verificato, accettare a bordo la carrozzina sarebbe stato impossibile, spiega Sacbo. Ma Vetrano, come si evince anche dal suo post, ha insistito nel dimostrare che invece la sua carrozzina aveva il voltaggio inferiore a quello indicato dalla documentazione e in linea con quanto chiesto da Ryanair, invitando le addette a visionare la targa sul motore.
Sacbo scrive: «Detta targa indicava una potenza di 300Wh non coerente con la documentazione a supporto precedentemente mostrata dalla signora. La discordanza dei dati di potenza della batteria al litio generava le problematiche di imbarco segnalate agli organi di stampa». Aggiunge: «Elementi concomitanti indicano che alla signora è stato offerto di completare con l’imbarco l’assistenza già avviata dal personale di Sala Amica (già dotato di sedia a rotelle del tipo normalmente utilizzato per l’imbarco di tutti i passeggeri in partenza dal nostro aeroporto) e di depositare nella propria auto la batteria la cui potenza non era certa».
La proposta di vie alternative
A questo punto, la signora Vetrano avrebbe rinunciato al volo e, sempre secondo Sacbo, «la sua situazione era stata resa nota al personale di Ryanair e che per queso la signora era invitata a contattare il vettore con il quale si erano state ipotizzate diverse soluzioni per permetterle di raggiungere Bordeaux. Il gruppo Sacbo, rinnovando il proprio rammarico per l’accaduto, rimane a disposizione per ulteriori chiarimenti».