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Sangue e plasma, giù le donazioni: meno diecimila dal 2014 a oggi

Non un "tracollo", perché la provincia mantiene comunque ottimi livelli, ma serve lavorare per rilanciare le donazioni

Sangue e plasma, giù le donazioni: meno diecimila dal 2014 a oggi
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Le donazioni di sangue in Bergamasca sono in calo: ad affermarlo è l'Avis Provinciale di Bergamo che, all'indomani della Giornata Mondiale del donatore del sangue tira le somme sui numeri nella nostra provincia. Nel giro di un decennio, si è infatti verificato un calo vicino al 13,5 per cento: nel 2013 le donazioni tra sangue e plasma avevano toccato quota 71.424, mentre nel 2022 il numero si è abbassato a 61.978.

Non si tratta, come ha sottolineato il presidente dell'Avis provinciale di Bergamo Artemio Trapattoni a L'Eco di Bergamo, di un "tracollo", perché la provincia mantiene comunque ottimi livelli, ma è pur sempre una contrazione che va monitorata. Oltre che essere un buon pretesto per rilanciare l'atto del donare, sia a livello provinciale - dove quest'anno è stata lanciata una nuova campagna associativa con i giovani - sia nazionale.

Il calo, infatti, non è limitato alla sola provincia di Bergamo, bensì si estende per tutto lo stivale: solo il 2,7 per cento degli italiani dona il proprio sangue, mentre le vite salvate ogni giorno grazie al sistema di trasfusioni sono in media 1.800. Un numero impressionante. Ma perché le donazioni sono calate negli ultimi anni?

Perché le donazioni hanno subito un calo

Tra gli elementi che incidono maggiormente c'è il ritorno alla normalità post-Covid: chi viaggia fuori dai confini europei, ad esempio, deve per forza sospendere le donazioni per un determinato periodo di tempo. Anche i ritmi lavorativi possono impedire alle persone di ritagliarsi il tempo necessario per donare. Infine c'è la carenza di medici e infermieri, che contrae ancor più le agende di appuntamento.

La donazione del plasma, al contrario del sangue, si mantiene invece stabile. Tra il 2014 e il 2022 i numeri sono rimasti pressoché invariati, con qualche piccolo incremento. L'obiettivo di Avis, sottolinea il presidente, è quello di raggiungere l'autosufficienza nazionale in entrambe le tipologie di donazioni: se per il sangue è garantita, lo stesso non si può dire purtroppo del plasma, che costringe l'Italia ad acquistarne dall'estero.

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