«Santa Lucia portaci la Bergamo-Treviglio». Firmato, i costruttori della Bergamo-Treviglio
Il 13 dicembre, il quotidiano ha pubblicato una missiva. Non una qualunque, bensì quella scritta da Massimo Vitali, presidente del Gruppo Vitali
di Andrea Rossetti
Ognuno di noi desidera qualcosa. E il bello di Santa Lucia è che ci consente di condividere questi desideri, senza vergogna. Certo, mica tutte le letterine vanno poi sui giornali... Mercoledì (13 dicembre), però, una è finita su L’Eco di Bergamo. Non una qualunque, bensì quella scritta da Massimo Vitali, presidente del Gruppo Vitali.
Iniziava così: «Carissima Santa Lucia, non voglio birilli ma una provincia moderna e sicura». E continuava spiegando quanto sia importante per la Bergamasca «investire in infrastrutture per porre le basi di uno sviluppo che guardi ai prossimi cinquant’anni». Un esempio? La Bergamo-Treviglio. «Un collegamento entropico (cioè? ndr) tra due città che per loro natura si attraggono, una via d’uscita per il traffico delle Valli e della Grande Bergamo, un indispensabile bypass per le altre infrastrutture perpendicolari esistenti».
Secondo Vitali, se i birilli di Pontesecco rappresentano «una resa alla mancata progettazione», un «palliativo anziché una soluzione trasportistica adeguata», la Bergamo-Treviglio è invece un’opera generatrice «di sicurezza e benessere, che dovrebbe essere accolta con entusiasmo e con la partecipazione attiva e pro-attiva di tutti i cittadini e soprattutto dei loro sindaci».
Ecco, i sindaci. Vitali, nella sua letterina, tira ovviamente le orecchie a quelli contrari all’opera: «Alcuni sono impegnati a contestare nuove infrastrutture che vorrebbero sul territorio di altri per il noto effetto “non nel mio giardino”». In conclusione, l’imprenditore si augura «che ognuno faccia bene la propria parte, anche piccola, avendo ben presente un quadro d’insieme, frutto dell’impegno per il benessere del pianeta e di noi suoi ospiti».
Nel «quadro d’insieme», però, il sig. Vitali dimentica di dire che il suo Gruppo è parte dell’Ati (Associazione temporanea di imprese) che andrà a realizzare la Bergamo-Treviglio. Un particolare che neppure L’Eco di Bergamo ha riportato, avendo preferito pubblicare integralmente la curiosa letterina senza alcuna specifica, se non il nome e la qualifica dell’autore.
Al di là dei concetti espressi da Vitali, che possono essere condivisi o meno, i lettori avrebbero il diritto - e probabilmente lo desiderano anche - di sapere che chi ha scritto questa ode della Bergamo-Treviglio è anche uno di quelli che guadagnerà grazie a quell’opera. Perché per certi desideri è necessario appellarsi a Santa Lucia, ma per altri basterebbero un po’ di trasparenza e correttezza.
Penso che l'autostrada non serve , serve solo a qualcuno x fare cassa, abbiamo altri problemi più urgenti, ospedali, ricoveri x anziani, di cui nessuno parla
Tutti commenti di pensionati, oppure impiegati in Comune o nella Scuola sotto casa, possessori di un auto fortemente inquinante di mille anni fa, che non devono muoversi in strada per guadagnare il pezzo di pane. Se si tornasse alle carrozze e ai cavalli sarebbero felicissimi. Che tristezza...
Il signor Vitali, avrà casa al mare, in montagna, in collina, comunque sicuramente in luoghi meravigliosi...e noi poveri disgraziati in luoghi dove il cemento da padrone. Ma vai a...
La definirei arroganza del potere, che avverte di star buoni e di non creare intoppi a chi deve guadagnare senza fine sulla pelle dei cittadini.
I contrari alla Bergamo-Treviglio sono i soliti radical-chic da 4 soldi che non hanno nulla da fare dalla mattina alla sera. Chiunque abbia provato, almeno una volta, a percorrere quelle strade per lavoro e non per diletto, sarebbe favorevole senza se e senza ma a una strada indispensabile per la nostra provincia.