una situazione paradossale

Sciolta l’Unione Media Val Cavallina: da marzo Borgo di Terzo resta senza discarica

La vicenda, che ha dell'assurdo, è stata denunciata dai consiglieri di minoranza di Borgo di Terzo: i residenti in paese non potranno più andare nel centro di raccolta di Vigano San Martino

Sciolta l’Unione Media Val Cavallina: da marzo Borgo di Terzo resta senza discarica
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A causa dello scioglimento dell’Unione Media Val Cavallina, ente che gestiva il centro di raccolta dei rifiuti di proprietà del Comune di Vigano San Martino, gli abitanti di Borgo di Terzo non potranno più utilizzare la piazzola ecologica. Una circostanza che ha dell’assurdo, comunicata con un avviso affisso sabato scorso all’ingresso del centro di raccolta, e denunciata dai consiglieri comunali Mauro Fadini, Luca Mondini, Patrik Colonetti, della lista d’opposizione “Nuova Proposta” a Borgo di Terzo.

«Una notizia, però, che non sorprende, ma che conferma le difficoltà delle amministrazioni interessate a gestire la situazione che si è venuta a creare – sottolineano -. Già da luglio il Comune di Vigano San Martino, quando ha comunicato il suo recesso dall’Unione, ha iniziato a richiedere a Borgo di Terzo un contributo l’uso futuro della discarica».

La questione, in effetti, pare complessa perché il contratto stipulato per l’utilizzo condiviso della piazzola risulterebbe a nome dell’Unione Media Val Cavallina e non dei singoli Comuni, mentre la proprietà del plesso (pur finanziata da un contributo regionale rimborsato dai tre Comuni che la usano) sarebbe in toto di Vigano San Martino. La minoranza, nel merito, ha chiesto spiegazioni al consiglio comunale, fino a quando il 19 febbraio in aula si è discussa l’approvazione di una delibera, indirizzata al Comune di Vigano, con l’obiettivo di sancire che Borgo di Terzo avrebbe continuato a usare la discarica nonostante i contributi richiesti da Vigano.

«Siamo intervenuti spiegando che il rischio era quello di aumentare la conflittualità – continuano i consiglieri -, andando quindi nella direzione opposta a quella di mantenere attivi e funzionanti i servizi del centro di raccolta, specialmente visto che stavamo decidendo in merito a una proprietà altrui. Per cercare una soluzione abbiamo presentato una mozione che chiedeva l’impegno a tutti e tre i Comuni ad “approvare una convenzione per il subentro nel servizio con un comune capofila e che l’utilizzo della piazzola ecologica proseguisse normalmente con le spese per le utenze e le opere di manutenzione ripartite”. Questo avrebbe permesso uno snellimento dei processi di fatturazione, oltre che la divisione concordata dei costi di manutenzione del centro di raccolta».

L’idea avanzata dalla lista “Nuova Proposta” però è caduta nel vuoto, senza essere discussa o votata dal consiglio. «Di chi è la colpa? – concludono i consiglieri di minoranza - La risposta ognuno se la potrà dare da solo. Noi non possiamo che prendere la parti dell’unica parte danneggiata in questa faccenda: i cittadini del nostro paese. Da quando lo scioglimento dell’Unione è iniziato chiediamo senso di responsabilità e concretezza da parte della nostra maggioranza e di tutti gli attori in causa. Litigare e discutere arrivando, come probamente succederà, ad avvocati servirà solo ad allungare lo scioglimento, oltre che a investire in cause e spese legali risorse che potrebbero essere destinate a ben altri progetti. Se questo, poi, è il risultato della piattaforma ecologica non osiamo immaginare cosa succederà quando fra pochi mesi i tre Comuni dovranno dividere le spese dei mutui dell’ex Unione. Chiediamo che gli amministratori facciano il loro lavoro, si incontrino e discutano proficuamente, per trovare una soluzione rapida ed efficace comunicandola a tutti i cittadini che devono sapere come doversi comportare».

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