Ordinanza

Seriate, chiude via Alberto da Giussano perché la ciminiera è pericolante

Il sindaco Cristian Vezzoli spiega: «Stiamo lavorando per sistemare la ciminiera il prima possibile»

Seriate, chiude via Alberto da Giussano perché la ciminiera è pericolante
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Era stata colpita da un fulmine a fine giugno e da allora, l’antica ciminiera di via Alberto da Giussano era rimasta pericolante. Ieri, martedì 20 settembre, l’Amministrazione ha comunicato la decisione di vietare il transito per garantire l’incolumità dei cittadini e mettere in sicurezza la ciminiera. Il sindaco Cristian Vezzoli spiega: «Stiamo lavorando per sistemare la ciminiera e riaprire via Giussano prima possibile. Abbiamo chiesto vari preventivi, all’esito dei quali l’Amministrazione comunale ha deciso di mantenere la ciminiera, seppur ridotta nella sua altezza, evitando così di demolire un prezioso reperto di archeologica industriale seriatese dal valore storico-culturale legato al territorio. Abbiamo reperito le ingenti risorse necessario, oltre 100 mila euro e procederemo speditamente alla gara. Auspico di poter riaprire la strada entro fine anno con la ciminiera in sicurezza».

La promessa è quella di riaprire la strada di via Alberto da Giussano il prima possibile, anche se soluzioni in concreto non sembrano essercene ancora all’orizzonte.

La ciminiera di via da Giussano è un simbolo della storia del lavoro a Seriate, faceva parte dell’azienda Industrie Chimiche Enrico Felli & C., sorta a Milano nel 1905 e trasferitasi dici anni dopo a Seriate negli ex stabilimenti della Manifattura del Serio. Qui vennero impiantati i nuovi reparti di tintura, roccatura e ritorcitura dei filati, è la prima fabbrica italiana di materie coloranti e prodotti chimici per il tessile. Superata la contrazione della produzione in epoca bellica, l'azienda avviò un'attività di costante potenziamento e miglioramento tecnologico degli impianti, con l'apertura di due reparti, uno per la tintura in rocche e uno per la tintura in matasse, parallelamente alle relative lavorazioni di dipanatura e roccatura. Tutto questo fino a quando, sul finire degli anni Novanta, lo stabilimento venne spostato a Martinengo. Ma la ciminiera è rimasta, simbolo di questa lunga storia imprenditoriale, è un simbolo dello sviluppo economico e occupazionale del territorio intrecciato con gli eventi del XX secolo, tanto da essere salvaguardata da un Piano di recupero urbanistico.

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