Un vero peccato

Si è spezzato l'albero centrale dei Tre faggi di Fuipiano: colpa del forte vento

Il maltempo non ha risparmiato nemmeno l'iconico luogo valdimagnino. A febbraio quello a destra aveva perso dei grossi rami

Si è spezzato l'albero centrale dei Tre faggi di Fuipiano: colpa del forte vento
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(Foto di Carlo Manzinali / Facebook)

I "Tre faggi" per come li conosciamo non esisteranno più: le fortissime raffiche di vento che si sono abbattute sulla Bergamasca lo scorso venerdì hanno spezzato il fusto della più centrale delle tre piante che componevano l'iconico complesso di Fuipiano, in Valle Imagna.

Un durissimo colpo per una delle località più belle delle Prealpi orobiche, meta di tanti escursionisti. Soltanto lo scorso febbraio, l'albero più a monte dei tre aveva perso due grandi rami: era malato da tempo e il peso della neve caduta in quei giorni non aveva fatto altro che accelerare un processo che pareva inevitabile.

Foto: Carlo Manzinali (Facebook)

Servivano interventi, mai arrivati

Cinque mesi più tardi, ad essere colpito dalla furia del maltempo è stato il faggio centrale: purtroppo in questo caso non si parla di qualche ramo, bensì dell'intero tronco che è stato letteralmente spezzato a metà dal forte vento. Poteva essere evitato? Probabilmente sì, stando alle parole dell'alpino Carlo Manzinali, residente a Fuipiano, che da tempo si prende cura dei tre alberi, portando più volte all'attenzione il precario stato di salute in cui versano.

A L'Eco di Bergamo, Manzinali ha parlato degli interventi promessi e mai arrivati: bastava alleggerire l'albero e, con molta probabilità, non sarebbe caduto. Ora resta tanta amarezza, specialmente alla luce del fatto che soltanto lo scorso anno, nel 2023, Regione Lombardia aveva inserito i tre faggi nel suo registro dedicato agli alberi monumentali.

Quanti anni hanno i tre faggi?

La loro età è sconosciuta: si stima che abbiano centinaia di anni e che fossero stati piantati insieme per creare una zona d'ombra a ridosso del pozzo d'acqua che si trova di fronte. Ora si teme per il terzo albero, quello più a valle e l'unico per ora rimasto in piedi completamente: senza il supporto degli altri due, il rischio è che alla prossima raffica di vento anche quest'ultimo possa venire spezzato.

A riprova di come i tre faggi vivessero in simbiosi. Non è chiaro ora cosa accadrà: sui social c'è chi suggerisce di restituire nuova vita a quei luoghi piantando un nuovo faggio che possa raccoglierne l'eredità. Quel che è certo è che la vista dei Tre faggi, d'ora in poi, non sarà più la stessa.

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