L'infettivologo Marco Rizzi del Papa Giovanni

Sì, è vero, i contagi sono in costante crescita, ma non c'è troppo da preoccuparsi

«Non è come due anni fa, la nostra popolazione ha sviluppato difese immunitarie nei confronti di questo coronavirus». Precauzioni utili solo per i molto fragili

Sì, è vero, i contagi sono in costante crescita, ma non c'è troppo da preoccuparsi
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Paolo Aresi

Il dottor Marco Rizzi appare piuttosto tranquillo. Il primario di Infettivologia al Papa Giovanni dice che dal punto di vista ospedaliero le cose vanno abbastanza bene e che il Covid-19, nonostante il rialzo dei casi, resta abbastanza inoffensivo. Afferma il dottor Rizzi: «L’indice Rt è risalito, i contagi aumentano, è un dato di fatto, lo leggiamo su tutti i giornali. Ma bisogna considerare che lo scenario è cambiato profondamente rispetto a un anno o a due anni fa. Oggi siamo una popolazione che, per via dei vaccini o a causa dell’esposizione diretta al virus, ha comunque sviluppato difese immunitarie di una certa rilevanza. A questo dobbiamo aggiungere che forse queste sottovarianti della Omicron risulterebbero meno aggressive rispetto ai virus precedenti... ma questa è un’ipotesi che ancora non è confermata dal punto di vista scientifico, mentre il primo aspetto, quello di una certa immunità della popolazione, risulta evidente».

La popolazione di oggi non è quella del febbraio 2020, quando la malattia imperversò nella Bergamasca, e non solo, tra persone che non avevano ancora sviluppato alcuna difesa immunitaria nei confronti di quel particolare coronavirus. I risultati li ricordiamo bene, purtroppo. Oggi i sistemi immunitari di praticamente tutti gli individui della nostra terra sono allertati e preparati e linfociti, monoliti, granulociti e compagnia bella sono pronti a intervenire anche contro le varianti della malattia. Ci sono delle eccezioni e riguardano, naturalmente, le persone molto fragili, di solito soggetti tanto anziani e per di più sofferenti per diverse patologie.

Il fatto che l’indice di espansione sia tornato sopra l’1 significa che il virus ha ripreso a diffondersi in maniera notevole, ma bisogna sempre considerare che un conto è la diffusione del virus e un conto sono l’espansione della malattia o la gravità della stessa. Sappiamo che in numerosissimi casi il contagio non comporta la malattia, e che i “positivi” sono asintomatici, cioè stanno bene, nemmeno una linea di febbre.

Comunque, dicono gli esperti, è bene sempre avere prudenza. In particolare, Marco Rizzi afferma: «La prudenza è necessaria con le persone fragili. Per chi ha patologie gravi, è bene evitare di trovarsi in luoghi troppo affollati, per questi soggetti consiglio ancora l’uso della mascherina e dei disinfettanti per le mani, quindi è bene avere sempre il gel a portata. Ma questo discorso riguarda le persone molto fragili. Per gli altri la situazione è diversa e credo si debbano riconsiderare un po’ tutte le norme relative a contagi, positivi, tracciamenti (...).

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