Sicurezza all'aeroporto di Orio, il Consiglio comunale di Bergamo chiede chiarezza
Dopo i fatti dell'8 luglio, il tema è emerso con forza: concordato un confronto con Enac, Sacbo ed enti competenti, sollecitando il Governo

«Immaginiamo se questo comportamento fosse stato posto in essere da una persona armata»: sono le parole pronunciate dal consigliere di minoranza Andrea Pezzotta nel Consiglio comunale che ieri, 14 luglio, ha visto Bergamo discutere sul tema della sicurezza allo scalo bergamasco di Orio al Serio. A quasi una settimana esatta dagli avvenimenti dell'8 luglio, quando un giovane 35enne, Andrea Russo, è riuscito, correndo, a eludere tutti i controlli, arrivare in pista per poi essere risucchiato dal motore di un aereo in fase di rullaggio, l'argomento principale non poteva che essere quello.
La mozione condivisa
Due gli ordini del giorno urgenti presentati sul tema: uno quello della minoranza, esposto da Pezzotta appunto; l'altro, quello della maggioranza, letto da Francesca Riccardi. Entrambi gli schieramenti hanno concordato sulla necessità di «dare risposte alle preoccupazioni di tutti», come dichiarato dalla sindaca Elena Carnevali, tanto che alla fine è passata all'unanimità - tranne per Alberto Ribolla, che non ha votato in quanto presidente del Consiglio sindacale dell'aeroporto - la proposta della maggioranza di avviare un confronto con Enac, Sacbo e gli enti competenti, sollecitando anche i Ministeri di competenza.
«Non buchi, una voragine»
Nell'arrivare a questa conclusione unanime, tuttavia, non sono mancati passaggi piuttosto duri sull'aeroporto. A partire da Pezzotta stesso che nel suo intervento in presentazione dell'ordine del giorno ha ripreso quanto detto dal presidente di Enac, Pierluigi di Palma, ovvero che «il presidio di sicurezza ha funzionato e non ha mostrato buchi», aggiungendo: «È vero, non ci sono stati buchi, ma una voragine».
Il consigliere ha anche ricordato come recentemente, a fine aprile, all'interno del vano carrello di un aeromobile sia stato trovato un giovane, bloccato e fatto scendere solo una volta che era già all'interno. Questo significa che in qualche modo era riuscito ad avere accesso alla pista.
I dati di Laganà
Immediatamente successivo, l'intervento di Cristina Laganà (FdI) che ha letto alcuni dati dai quali emerge l'insufficienza di personale in aeroporto, già denunciata dai sindacati. In particolare, sulla sicurezza ha spiegato: «Da normative europee, dovrebbe esserci un addetto al controllo passeggeri ogni venti, invece all'aeroporto di Orio ciascun addetto ne segue sessanta, se non settanta. Il tasso tra addetti e passeggeri risulta così uno dei peggiori in Europa con una carenza di una cinquantina di unità rispetto a quanto auspicabile. Questo perché il nostro scalo è cresciuto esponenzialmente, ma non chi ci lavora».
Anche Arrigo Tremaglia, FdI, è intervenuto, sottolineando la necessità di un confronto con Sacbo, «soggetto con cui Comune ha un rapporto diretto e una partecipazione importante, senza contare il forte impatto che l'aeroporto ha sulla nostra città».