«Solo in Italia si rifiuta la carta? In Francia mi guardavano nel portafogli per cercare contanti...»
Un lettore ha raccontato la propria esperienza all'estero dopo la testimonianza della bergamasca a cui è stato negato il pagamento con carta in via Pignolo
L'Italia, dal punto di vista dei pagamenti elettronici, è indietro anni luce rispetto l'Europa? Non tutti sono d'accordo. Abbiamo raccontato qualche giorno fa la vicenda di una bergamasca che, alla richiesta di pagare con carta una spesa di 292 euro in una tabaccheria di via Pignolo, si è vista rifiutare il pagamento.
In quell'occasione la donna aveva affermato con amarezza come «in una città piena di stranieri che difficilmente pagano cash - conclude la donna -, è triste pensare di esser sempre il fanalino di coda dell'"avanguardia". Che poi, pagare con carta è la normalità in tutto il mondo, ma eccezione e "avanguardia" solo in Italia, anche nel rispetto del cliente e dei suoi diritti».
L'articolo e la lettera della lettrice hanno scatenato un interessante dibattito e, proprio in relazione a questa testimonianza, un altro lettore ci ha inviato la propria per dimostrare come «la tesi che in Europa il costume sia diverso e non si sia i soliti arretrati è francamente una vulgata insostenibile». A riprova di ciò, nella lettera inviata al nostro giornale, ha raccontato la propria esperienza avvenuta recentemente durante un soggiorno in Francia.
Anche in Francia e Germania no alla carta
«Mi è capitato più volte di sentirmi chiedere un pagamento per contanti anziché con carte - racconta il lettore - a volte allungando l'occhio sul portafoglio per vedere se mentissi sulla indisponibilità di contante». Un fenomeno non circoscritto alla sola Francia, secondo il mittente della segnalazione, ma esteso anche nella vicina Germania.
«Allego una fotografia a conferma del fatto che ho riscontrato - conclude -. Mi pare il caso di considerarlo, prima di fustigarci o aprire la caccia al colpevole di turno».
Gente che argomenta facendo esempi di bar o ristoranti, ma le tabaccherie hanno margini molto più bassi sulle singole vendite e accettare pagamenti elettronici significherebbe rinunciare fino al 20 percento del loro margine. Come se qualche lavoratore dipendente fosse disposto a ridursi del 20 percento lo stipendio. Se avete paura che qualcuno evada non serve la carta, basta chiedere lo scontrino
Provo a fare l'avvocato del diavolo. Credo che semplicemente per la tabaccheria bergamasca l'aggio sulla vendita della marca da bollo possa essere più basso della commissione da pagare al gestore del circuito elettronico. Forse non l'ha spiegato. Per cosa succede all'estero, nella mia vasta esperienza non mi è mai capitato di non poter pagare, di tutto e anche in posti assurdi, ma questo non vuol contraddire chi ha avuto situazioni sfortunate.
Attenzione a celebrare i pagamenti elettronici, specialmente con l'arrivo delle valute digitali, perche' il governo di turno oltre a sbirciare potra' proibire l'uso libero dei propri soldi. Esempi ne abbiamo gia' visti in giro per il mondo anche in paesi democratici come il canada. Un domani se non sei allineato sarai ricattabile.
La fotografia sembra far riferimento ad un ristorante. Scelta del proprietario con il sottoscritto avrebbe perso un cliente. Nel caso della tabaccheria non si è messo in condizioni un contribuente (la signora stava acquistando una marca da bollo ) di pagare una tassa. Direi ben più grave. Aggiungo alla discussione un paese virtuoso la Spagna dove si paga tranquillamente il giornaliero per la spiaggia (18 euro) con la carta….se qualcuno vuole tornare al baratto libero di farlo poi però non puntiamo sul turismo