Sospeso lo sciopero dei servizi a terra all'aeroporto di Orio
La mobilitazione rinviata per l'alluvione in Emilia-Romagna: si seguiranno le stesse modalità e orari decisi dai sindacati, ma sabato 4 giugno
Sciopero sospeso per i lavoratori dell'handling dell'aeroporto di Orio: a causa dell'alluvione avvenuta in Emilia-Romagna, infatti, la mobilitazione è stata spostata dalla giornata di domani, venerdì 19 maggio, alla data del 4 giugno prossimo. Durerà comunque quattro ore, esattamene come pianificato all'inizio dai sindacati, e l'orario rimarrà lo stesso, ovvero dalle 12 alle 16.
Le motivazioni dello sciopero
I dipendenti di Bgy International Services e delle società collegate avevano deciso di incrociare le braccia, a causa del mancato rinnovo del Contratto nazionale per la categoria, scaduto da dicembre 2016 e, per quanto riguarda la parte economica, da giugno 2017. Ciò per via delle richieste, giudicate «irricevibili» dai sindacati, arrivate da Assohandlers, che riguardavano orari notturni, giorni di malattia e le retribuzioni, giudicate inadeguate. A tal proposito, le sigle avevano chiesto un adeguamento salariale di 270 euro.
I dipendenti di Ags (Airport Global Service) Spa, invece, avrebbero scioperato per ventiquattro ore, per la seconda volta dopo lo scorso 2 aprile, contro le condizioni di lavoro giudicate non accettabili da diversi lavoratori. le critiche sono verso assegnazione delle mansioni, problemi nei turni, indisponibilità di parcheggi per i dipendenti, assenza dei referenti in turno, divise logore che non vengono cambiate e inadeguatezza degli spazi di lavoro, oltre al mancato accordo per il premio di risultato e l'assenza del ticket pasto.
Le critiche alla liberalizzazione
Lo scorso novembre, anche i lavoratori di Bgy avevano partecipato a una mobilitazione contro gli effetti del processo di liberalizzazione degli ultimi anni, criticata dai sindacati. Come richiesto dalle ultime normative, negli aeroporti è ormai obbligatorio che operi una molteplicità di società di handling, ed a Bergamo si assiste a una corsa al ribasso. In questo modo, le aziende che non riescono più a fare margini finiscono per comprimere salari e diritti dei lavoratori, sebbene lo scalo negli ultimi anni sia cresciuto in maniera esponenziale.