L'intervento

Sovraffollamento del carcere di Bergamo, il Codacons parla di «condizione drammatica»

Ci sono 596 detenuti a fronte di una capienza di 319. L'associazione «sollecita con urgenza il Ministero della Giustizia e le autorità competenti ad adottare misure immediate»

Sovraffollamento del carcere di Bergamo, il Codacons parla di «condizione drammatica»
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La situazione in cui versa il carcere di Bergamo è allarmante. La rilevazione del Ministero della Giustizia di ieri (17 marzo) conferma il dato di alcuni giorni fa: sono attualmente 596 i detenuti in via Gleno, a fronte di una capienza regolamentare di 319. Il giorno precedente era stata toccata addirittura quota 600. Mai la casa circondariale cittadina aveva raggiunto simili livelli di sovraffollamento.

Mai così tanti detenuti

Il precedente "record", infatti, era di 595 presenze ed era stato rilevato il 16 dicembre. Il numero era sceso a 560 durante le festività, ma negli ultimi mesi è tornato a crescere. Attualmente, il tasso di affollamento è schizzato al 188,1 per cento. Il problema si acuisce se si considera l'ormai cronica carenza di personale: gli agenti di polizia penitenziaria attualmente in servizio sono 202 rispetto ai 221 previsti, mentre il personale amministrativo è di 15 unità contro le 23 previste.

Una situazione che non è passata inosservata neppure al Codacons Lombardia, che in una nota stampa diffusa oggi parla di «condizione drammatica» che solleva «seri interrogativi sulle condizioni di vita all’interno del penitenziario e sui diritti fondamentali dei detenuti».

«Servono misure immediate»

L'incredibile sovraffollamento della struttura - continua il Codacons - «non solo mette a rischio la sicurezza sia dei detenuti che degli agenti penitenziari, ma compromette anche il diritto alla dignità e al trattamento umano dei condannati. In particolare, la presenza di un numero eccessivo di detenuti rende difficile garantire spazi adeguati, attività riabilitative e un’efficace rieducazione, oltre a creare condizioni di grave stress psicologico per le persone recluse».

Per questo motivo, l'associazione, «in qualità di difensore dei diritti dei cittadini, sollecita con urgenza il Ministero della Giustizia e le autorità competenti ad adottare misure immediate per affrontare questa grave emergenza» ed «esprime il suo impegno nella tutela dei diritti fondamentali e sottolinea come la situazione attuale rappresenti una violazione di tali diritti, chiedendo che si agisca con tempestività per garantire una detenzione che sia compatibile con la dignità umana».

Commenti
Claudio

Assolutamente d'accordo con Ornella e Francesco Giuseppe. Il vero problema è chi finge di non capire ( sinistra e toghe rosse).

Francesco Giuseppe

Basta rispedire gli stranieri a casa loro, sia in carcere che a delinquere. Vedrete che sparisci il sovraffolamento.

Ornella

Cominciamo a rispedire ognuno nelle carceri di provenienza e poi vedrete che la situazione migliorerà. Se ospitiamo tutti i malandrini del mondo, oltre ai soldi per le armi dovremo trovarne altrettanti per costruire nuove carceri. Non credo sia difficile capirlo!!!!

FEDERICO

Si chiamano carceri e/o penitenziari perchè la loro funzione era quella per far scontare una pena per chi non avesse rispettato la Legge e non solo per recuperare gli sbandati come usa dire ora. Pertanto chi rispetta la Legge non ha nulla da temere.

Gigio

Le persone che sono in carcere, hanno avuto rispetto, del prossimo???? Non facciamoli diventare martiri. Se sono in quel posto, una ragione ci sarà. Giusto???? Chi è causa dei propri mali..............................

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