gente esasperata

Spaccio e bivacchi tra stazione e Malpensata: i residenti chiedono al Comune d'intervenire

A chiedere provvedimenti più incisivi sono anche i parlamentari leghisti, per i quali l'area è ormai diventata «un ghetto in pieno centro»

Spaccio e bivacchi tra stazione e Malpensata: i residenti chiedono al Comune d'intervenire
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Spaccio, bivacchi, presenza di gente ubriaca che spesso urina a bordo strada o viene coinvolta in risse, ma anche marciapiedi usati come corsia preferenziale da ciclisti e persone a bordo dei monopattini elettrici. Chi abita nel quadrilatero compreso tra le vie Paglia, Paleocapa, Bonomelli e Quarenghi, oppure vicino alla stazione o in Malpensata, non ne può più di questi episodi, ormai quasi all’ordine del giorno.

Per questa ragione, dopo le interrogazioni, gli ordini del giorno e le segnalazioni presentate da esponenti della minoranza di centrodestra, un gruppo di residenti e commercianti ha deciso di sottoscrivere una petizione e di sottoporla all’attenzione del sindaco Giorgio Gori e della giunta comunale, chiedendo che risolvano e affrontino il problema del degrado che caratterizza, soprattutto durante la notte, questo quartiere di Bergamo.

«Da oltre dieci anni mi occupo dei problemi di questa zona – spiega Alberto Ribolla, deputato, consigliere della Lega e residente nella zona -. I residenti e i commercianti, che sento quasi quotidianamente e che periodicamente visito, non ne possono più. In via Bonomelli e in via Paglia alcuni condomini hanno dovuto chiudere i propri spazi privati con cancelli per evitare lo spaccio di droga, si sono dovuti arrangiare. Ma la situazione peggiora, grazie anche al buonismo nei confronti degli immigrati, da sempre vanto del centrosinistra, che ha spalancato loro le porte e che ha permesso di creare queste situazioni».

Il consigliere comunale del Carroccio, pur riconoscendo come alcune problematiche non siano di facile risoluzione, ritiene comunque insufficienti le iniziative adottate fino ad oggi. Per questa ragione suggerisce un maggior pattugliamento a piedi da parte della polizia locale, oppure «il divieto totale di vendita e di consumo di alcolici, lo stop ai mezzi ciclabili sui marciapiedi».

«Il vicesindaco Sergio Gandi – conclude Ribolla - ora non potrà più rispondere, come è solito fare alle interrogazioni, che è una percezione o un’esagerazione del consigliere Ribolla, ma deve rispondere alle centinaia di residenti e commercianti che denunciano i problemi dell’area. Serve intervenire e serve farlo presto. I residenti e i commercianti non possono più pagare la negligenza di chi li amministra».

A chiedere provvedimenti più incisivi per risolvere i problemi di sicurezza e di degrado nel quartiere sono anche i parlamentari leghisti Simona Pergreffi, Rebecca Frassini e Daniele Belotti, che definiscono la zona «della stazione e delle vie limitrofe una vergogna per Bergamo».

«Prenda esempio da altre città che hanno assunto provvedimenti drastici come il divieto di vendita degli alcolici – osservano -, non solo il divieto di consumo. Perché Gori non interviene in modo deciso, come del resto continuano a chiedergli i consiglieri comunali della Lega, ascoltando le istanze dei suoi concittadini ormai esasperati per risse notturne, urla, spaccio alla luce del sole, bivacchi davanti agli ingressi delle abitazioni e un aumento esponenziale della presenza di immigrati nella zona, ormai diventata un ghetto in pieno centro? Vietare solo il consumo di alcol, senza per altro controllare che venga fatto rispettare, non è un intervento commisurato alla gravità della situazione».

I parlamentari del Carroccio citano anche un’ordinanza emessa nel 2010 dalla giunta Tentorio, che prevedeva un limite agli orari di apertura dei negozi di via Quarenghi imponendo la chiusura serale alle 20 (nei festivi alle 16) e il divieto d’asporto delle bevande alcoliche a partire dalle 16.

«Perché la giunta Gori non replica questa ordinanza anche in stazione, via Paglia, via Novelli e nelle strade limitrofe, ormai diventate zone critiche? – si domandano Pergreffi, Frassini e Belotti – È così che Bergamo si prepara per i numerosi eventi che animeranno la città per la Capitale della Cultura 2023? Certo finché la maggioranza di Palafrizzoni continua a considerare gli spacciatori che spadroneggiano in stazione come persone di cui “bisogna avere magnanimità”, i bergamaschi non possono attendersi niente dal duo dormiente Gori-Gandi. Non intervenire significherebbe gettare un’ombra sul titolo di Capitale Italiana della Cultura che Bergamo si è faticosamente conquistata».

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