In quattro regioni

Stop ai veicoli diesel Euro 5 da ottobre, 65 mila auto coinvolte in provincia di Bergamo

Regione Lombardia chiede una revisione e approva una mozione, rivolta al governo, per chiedere la sospensione della misura anti-smog

Stop ai veicoli diesel Euro 5 da ottobre, 65 mila auto coinvolte in provincia di Bergamo
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Saranno circa sessantacinquemila i veicoli diesel Euro 5 che, dal 1° ottobre 2025 al 15 aprile 2026, non potranno più circolare sulle strade dei Comuni con più di trentamila abitanti del bacino padano, vale a dire Lombardia, Veneto, Piemonte ed Emilia Romagna. Sulla nuova misura, che dal prossimo anno diventerà stagionale, si è acceso un dibattito: il Consiglio regionale lombardo ha quindi approvato una mozione per chiedere al governo di sospendere le limitazioni.

Nel pomeriggio di oggi (11 giugno), i presidenti di Piemonte (Alberto Cirio), Lombardia (Attilio Fontana) e Veneto (Luca Zaia) hanno diffuso la seguente nota stampa congiunta in merito alla necessità di prorogare il blocco alla circolazione delle auto che rientrano nelle categorie oggetto del provvedimento restrittivo imposto dalla Commissione europea:

«Oggi, in una intervista al Corriere della Sera, il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti ha ribadito l’intenzione di inserire nella legge di conversione del decreto infrastrutture un emendamento per evitare il blocco dei veicoli diesel Euro 5 attualmente previsto il 1 ottobre in Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto, aprendo anche alla possibilità di individuare misure alternative che garantiscano analoghi effetti sulla qualità dell’aria senza bloccare le auto, penalizzando famiglie e imprese. È apprezzabile che dal Governo giunga una proposta che, procedendo nella direzione che come presidenti di Regione condividiamo e sosteniamo da tempo, intende farsi carico di una situazione che impatterebbe sulla vita di milioni di cittadini».

Bergamo e Treviglio le città coinvolte

Il numero dei veicoli interessati in provincia, come riporta L'Eco di Bergamo, è stato estratto dalla banca dati dell'Aci, aggiornata a fine 2024. In Lombardia le automobili coinvolte saranno 484 mila; per tutte e quattro le regioni coinvolte, complessivamente, il numero tocca invece il milione. A cui si aggiungono poi le altre tipologie di veicoli. Per circa sei mesi, questi mezzi non potrebbero circolare in quei Comuni che superano i trentamila abitanti. Dunque in Bergamasca, oltre al capoluogo, ci sarebbe anche la città di Treviglio.

Alla base di questa misura c'è un decreto legislativo, che risale al 2023, il cui obiettivo è quello di migliorare la qualità dell'aria. La Lombardia, però, vorrebbe una revisione della stretta: l'assessore regionale all'Ambiente e clima, Giorgio Maione, ha dichiarato: «Non possiamo essere i soli in Europa con un blocco che coinvolgerebbe circa mezzo milione di veicoli. Bisogna riaprire la discussione con Bruxelles e Roma, per trovare più risorse e soluzioni condivise».

Le diverse opinioni dei consiglieri lombardi

A tal proposito, il Consiglio regionale ha approvato proprio ieri, 10 giugno, una mozione in cui viene chiesta al governo la sospensione di queste limitazioni. Gli esponenti regionali, sulla questione, sono divisi. Secondo i consiglieri bergamaschi della Lega Roberto Anelli e Giovanni Malanchini, si tratta di «scelte folli dell'Europa». Il blocco «costringerebbe milioni di cittadini e migliaia di imprese a sostituire mezzi perfettamente funzionanti, acquistati appena dieci anni fa».

Della stessa opinione è il consigliere regionale di Fratelli d'Italia, Pietro Macconi, che ha detto: «Basta regole cervellotiche e proibizioni ideologiche: qui manca l'aria, lasciateci vivere. Ridateci il diritto di vivere con responsabilità, ma anche con libertà».

Di diverso parere è l'opposizione. Davide Casati, consigliere del Pd, ha suggerito: «Serve un investimento sul trasporto pubblico locale, soprattutto nelle aree interne, dove a oggi si usa ancora il mezzo privato perché non ci sono vere alternative, e serve aumentare gli incentivi per il rinnovo delle auto».

Incentivi che, effettivamente, Lombardia ha già messo a disposizione, stanziando ventitré milioni di euro nell'ambito della misura "Rinnova parco veicolare 2025", rivolta non solo alle auto ma anche ai motocicli e alla rottamazione. Ieri è stato tracciato un primo bilancio, da cui è emerso che sono state presentate, nel giro di due mesi, oltre quattromila domande, per un valore complessivo di circa nove milioni di euro. È possibile presentare domanda fino al 31 ottobre 2025.

Commenti
Dorny

FOLLIA fermare le auto euro 5 mentre inquinano liberamente gli AEREI i MEZZI PESANTI e i FURGONI dele Imprese. SI PARTA PRIMA DA LORO CON LE RESTRIZIONI perché i privati cittadini sono i più deboli economicamente rispetto alle suddette categorie

Alessandro

Sig.ra Maria Teresa, i veri collezionisti sa quanti km fanno in un anno in media con le loro vere auto d'epoca? Provi a dire un numero. E' per ragionamenti come questo che l'auto continua a essere ingiustamente demonizzata.

Simone

mi verrebbe volgia di sgasare come se non ci fosse un domani!! tanto tutti i paeselli (quelli belli) faranno al solito i comodi loro e chi abita a bergamo o treviglio si becca la solita fregatura come con le targhe alterne. non no, vado al centro commerciale del paesello e sgaso come se piovesse !!!

RC

Stiamo soffocando nello smog. Ma non è con queste misure che bisognerebbe partire. E lo dico da persona che non ha neppure l’auto.

Andrea

Ricordatelo quando andrete a votare. Se ci andrete visto che non potete usare la macchina. Ce li abbiamo messi noi lì e se non ci piace ciò che fanno possiamo anche toglierli, basta non andare a votarli.

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