Il cantiere

«Strage di alberi d’alto fusto» in via De Gasperi, per il tram. Teb: «Saranno rimpiazzati»

Il taglio del doppio filare dietro la scuola media Camozzi era già stato annunciato, ma i residenti l’hanno mal digerito

«Strage di alberi d’alto fusto» in via De Gasperi, per il tram. Teb: «Saranno rimpiazzati»
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«Ennesima strage di alberi d'alto fusto in via De Gasperi, di fianco alle scuole. Ti dicono: non c'è alternativa: o il treno o gli alberi! Un bel ricatto, se non si cercano e trovano altre soluzioni. Ci si alza un mattino ed ecco, zac, ti ritrovi il deserto». Scrive così un residente del quartiere Conca Fiorita, dietro lo stadio, su Facebook. Era già tutto nero su bianco nell’annuncio dei lavori per il tram della Val Brembana, certo, ma vedere dal vivo l’effetto che fa è tutt’altra cosa.

«Scempio»

Altri cittadini, sempre sui social, parlano di «scempio» e chiedono «perché le uniche piante che facevano ombra d’estate sono state abbattute».

«Saranno rimpiazzati»

Come opere di compensazione, dalla Teb spiegano che a Valtesse, fermata Sant’Antonio, saranno messi a dimora 47 nuovi alberi e 24 arbusti, oltre a quelli previsti nei vari parcheggi e nell’area della fermata Bronzetti. Arriveranno anche 10 km di nuova pista ciclabile. La nuova tramvia, dicono sempre dall’azienda, è un’opera di forte impatto positivo dal punto di vista ambientale: circoleranno meno auto.

Sindrome Nimby?

Certo, è sempre difficile far accettare a un cittadino che la sua via sia ridotta a una spianata perché altrove siano piantati degli alberi, o per il bene comune. La chiamano sindrome Nimby (inglese per Not In My Back Yard, “Non nel mio cortile”), forma di protesta attuata da un gruppo di persone o da una comunità locale contro opere e attività di interesse pubblico che hanno o potrebbero avere effetti negativi sulla loro area di residenza.

Commenti
Avv. Filippo Crippa Sardi

In questi anni abbiamo assistito ad una costante e scientifica opera di desertificazione della città. Si tagliano alberi per fare parcheggi. Inoltre per colpa di manutenzioni assai discutibili eseguite nei parchi urbani, ci ritroviamo una città sempre meno verde, sempre più inquinata, con spianate desolanti di cemento. Non basta sostituire alberi secolari con piantine da 2,50€, lasciate poi seccare per totale assenza di cura (vedi quanto fatto nelle aree fuori il PG23). Non parliamo poi della cementificazione della Bassa, del consumo di suolo record tra poli logistici e centri commerciali. Certo è che se va bene a chi amministra, i cittadini possono fare ben poco. Almeno si abbia il pudore di non spacciare scempi per opere d'arte (vedi Piazza Dante).

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