Studio di fattibilità: un documento indispensabile perché l’impianto fotovoltaico sia efficiente
Si tratta di un’analisi preliminare che valuta la realizzabilità del progetto e la sua convenienza. SAT&Multimedia di Bernareggio è a disposizione per ogni informazione

Un impianto fotovoltaico rappresenta una scelta sempre più diffusa per produrre energia pulita, ridurre i costi energetici e contribuire alla sostenibilità ambientale. Tuttavia, prima di procedere con l’installazione, è fondamentale effettuare uno studio di fattibilità tecnico-economica, un’analisi preliminare che valuta la realizzabilità del progetto e la sua convenienza. Questo processo, cruciale per evitare errori e ottimizzare l’investimento, prende in considerazione diverse variabili tecniche, economiche e ambientali. Alessandro Galmacci e Alessio Ornaghi, rispettivamente titolare e responsabile tecnico-commerciale di SAT & Multimedia di Bernareggio, azienda specializzata in impianti fotovoltaici domestici e aziendali, spiegano l’importanza di questo passaggio e le principali variabili da considerare.
Cos’è lo studio di fattibilità?
Lo studio di fattibilità è un’analisi dettagliata che verifica se un impianto fotovoltaico può essere installato in un determinato contesto e se l’investimento è economicamente vantaggioso. «Lo studio di fattibilità è il primo passo per garantire che l’impianto sia dimensionato correttamente e produca l’energia attesa», afferma Alessandro Galmacci. «Senza questa analisi, si rischia di installare un sistema sottodimensionato o sovradimensionato, con costi inutili o prestazioni deludenti». L’obiettivo è valutare la fattibilità tecnica (es. spazio disponibile, esposizione solare) e quella economica (es. costi, incentivi, tempi di ammortamento), considerando anche l’impatto ambientale e normativo.
Lo studio si articola in più fasi: sopralluogo, raccolta dati, analisi tecnica, valutazione economica e redazione di un report finale. «Effettuiamo un sopralluogo per valutare fattibilità e dimensionamento dell’impianto fotovoltaico», spiega Alessio Ornaghi. «Eseguiamo la progettazione e curiamo direttamente l’installazione, garantendo un servizio chiavi in mano». Questo approccio consente di personalizzare l’impianto in base alle esigenze del cliente, sia per abitazioni private sia per aziende.
Variabili tecniche da considerare
Irraggiamento solare:
la quantità di radiazione solare disponibile è determinante per la produttività dell’impianto. Zone con alta esposizione al sole, come quelle del Sud Italia, garantiscono rese maggiori rispetto ad aree meno soleggiate. «La radiazione solare media annua è un parametro chiave», sottolinea Ornaghi. «A Bernareggio, la radiazione è sufficiente per garantire ottimi risultati con pannelli di alta qualità come quelli installati dalla nostra azienda».
Esposizione e inclinazione del tetto:
l’orientamento (idealmente a sud) e l’inclinazione del tetto (circa 30°) influenzano l’efficienza dei pannelli. Ombre portate da alberi o edifici vicini possono ridurre la resa. «Verifichiamo che il tetto sia privo di ostacoli e ben esposto», dice Galmacci. «Secondo le leggi vigenti, anche in condominio, i singoli proprietari, sfruttando il lastrico solare, possono installare un impianto privato».
Spazio disponibile:
la superficie del tetto determina la potenza installabile. Ad esempio, un impianto da 10 kWp richiede circa 50-60 m². «Dimensioniamo l’impianto in base allo spazio e al fabbisogno energetico», spiega Ornaghi.
Tipologia di pannelli e tecnologie:
la scelta di pannelli ad alta efficienza garantisce maggiore produzione anche in condizioni meteo avverse.
Sistemi di accumulo:
l’aggiunta di batterie consente di immagazzinare l’energia prodotta per utilizzarla quando i pannelli non sono attivi (es. di notte). «Un impianto con accumulo può coprire fino all’80% del fabbisogno energetico domestico», spiega Ornaghi, evidenziando i vantaggi economici e ambientali.
Variabili economiche
Costo dell’impianto:
include pannelli, inverter, sistemi di accumulo, installazione e progettazione. «I costi sono diminuiti negli ultimi anni, rendendo il fotovoltaico accessibile», dice Galmacci. «Con incentivi come l’Ecobonus al 50% in vigore fino al 31.12.2025 con le caratteristiche attuali, l’investimento si riduce ulteriormente».
Incentivi fiscali:
nel 2025, la detrazione del 50% è confermata per la prima casa, mentre scende al 36% per la seconda; il «Reddito Energetico» supporta famiglie con ISEE basso. «Queste agevolazioni rendono l’investimento conveniente, ma dal 2026 è in previsione una riduzione», avverte Ornaghi.
Risparmio in bolletta:
un impianto ben dimensionato può ridurre la bolletta dal 50% all’80% (con accumulo). «Un cliente con un accumulatore da 10 kW ha raggiunto un risparmio dell’80%», racconta Galmacci, citando un caso reale.
Tempi di ammortamento:
grazie a incentivi e risparmi, l’investimento si ripaga in 5-8 anni. “In pochi anni l’impianto si ripaga, poi si inizia a guadagnare”, sottolinea Ornaghi.
Variabili ambientali e normative
Impatto ambientale: il fotovoltaico riduce le emissioni di CO2. “Un impianto da 10 kWp può evitare 300 tonnellate di CO2 in 20 anni”, spiega Galmacci.
Normative:
bisogna rispettare regolamenti urbanistici, vincoli paesaggistici e norme condominiali. «Verifichiamo che il progetto rispetti la normativa vigente», dice Ornaghi.
Lo studio di fattibilità è indispensabile
Lo studio di fattibilità è indispensabile per garantire un impianto fotovoltaico efficiente, sostenibile ed economicamente vantaggioso. Attraverso un’analisi accurata, SAT & Multimedia accompagna i clienti in ogni fase, dalla progettazione all’installazione. «Il nostro obiettivo è trasformare le abitazioni in sistemi energetici moderni, garantendo un investimento sicuro», conclude Galmacci.
Con l’aumento dei costi energetici e gli incentivi ancora disponibili, il 2025 è ancora un momento ottimale per investire nel fotovoltaico, contribuendo a un futuro più verde.