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Tabaccheria in via Pignolo rifiuta pagamento con carta: «È un mio diritto. Segnalerò»

Una lettrice doveva acquistare quattro marche da bollo per una spesa di 292 euro: il commerciante ha detto no all'uso del Pos

Tabaccheria in via Pignolo rifiuta pagamento con carta: «È un mio diritto. Segnalerò»
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Quello dei pagamenti elettronici è un argomento che divide l'opinione pubblica: da un lato coloro che - per solidarietà all'esercente, costretto a pagare commissioni - preferiscono i contanti, dall'altro chi sostiene che l'Italia debba adeguarsi a quella che nel resto d'Europa è diventata una normalità.

Pagamenti elettronici, cosa prevede la normativa

A prescindere da ciò, una legge che ne regolamenta l'utilizzo c'è: datata 30 giugno 2022, ha obbligato all'utilizzo del POS chiunque eserciti attività da professionista o commerciante.

In realtà, nell'ottobre 2022 l'Agenzia delle Dogane aveva esplicitamente escluso l’obbligo dei pagamenti elettronici per i tabaccai in relazione alle vendite di tabacchi, francobolli e bolli. Una norma su cui, a giugno di quest'anno, la stessa Agenzia ha fatto dietrofront, prevedendo dunque che l'obbligo del Pos non prevede eccezioni, nemmeno in tabaccheria. Ed è proprio in una tabaccheria del centro che una lettrice si è vista negare dal titolare una transazione tramite carta. Cosa che ha deciso di denunciare al nostro giornale.

La denuncia di una lettrice

«Con i problemi che tutti conosciamo, sono riuscita ad avere appuntamento il 17 agosto per fare il passaporto. Un miracolo - esordisce la lettrice nella sua lettera inviataci -. Settimana scorsa ero via per lavoro e oggi (ieri, 16 agosto, per chi legge, ndr) mi reco nell'afosa città per cercare una tabaccheria aperta per comperare le marche da bollo necessarie».

Due tabaccherie aperte, una rifiuta la carta

Così inizia la sua disavventura: «Pensavo fosse più semplice trovare una tabaccheria aperta, con la città piena di turisti immaginavo servizi quasi continui. Ma, ancora, ad agosto è quasi tutto chiuso. Ok». Poi la donna trova un esercizio aperto in via Pignolo, dove acquista quattro marche da bollo da 73 euro l'una per un totale complessivo di 292 euro. Alla richiesta di pagare con il bancomat, tuttavia, il gestore si rifiuta.

«Ho anche diritto a detrazioni eventuali per questa cifra, per cui voglio ciò che posso richiedere e quindi il pagamento con la carta. Nulla - prosegue la lettrice -. Fortunatamente ho trovato una seconda tabaccheria aperta che, con zero problemi, ha accettato il pagamento ma se anche questa fosse stata chiusa, io avrei perso l'appuntamento per il passaporto perché ancora esercenti obbligati per legge ad accettare pagamenti con carta, si rifiutano?».

«Una situazione vergognosa»

«Ovviamente avrei chiamato i vigili - aggiunge, poi - perché conosco i miei diritti, ma è comunque una situazione vergognosa, sia per la cifra alta ma anche se fosse stato molto meno esiste un obbligo di legge, e sia perché è un mio diritto poter scaricare la cifra pagata. Segnalerò il disservizio e l'esercente come nei miei diritti».

«In una città piena di stranieri che difficilmente pagano cash - conclude la donna -, è triste pensare di esser sempre il fanalino di coda dell'"avanguardia". Che poi, pagare con carta è la normalità in tutto il mondo, ma eccezione e "avanguardia" solo in Italia, anche nel rispetto del cliente e dei suoi diritti».

Commenti
Giovanni Bolfo

Chi si lamenta così sicuramente non lavora tanto . Una cosa di obbligo non deve avere costi a favore di TERZI

Mauro

Come al solito siamo in Italia. Se esiste una legge, la stessa va rispettata. Il tutto nasce purtroppo dal fatto che l'esercente sa che ha un'altissima probabilità di farla franca. Poi se le commissioni sono troppo alte ci si batte per modificare i rapporti bancari. Nel resto d'Europa ormai il pagamento in contanti è ormai un'eccezione. Non mi pare che i titolari di attività muoiano di fame.

Pasquale

Io capisco la situazione, però non può essere un problema del cliente. Io abito in provincia di Bergamo in un paesino che ha un ufficio postale senza il postmat, accanto c e un minimarket,unico minimarket! Per pagare con la carta devo spendere almeno 10 euro ..m dico io se non ho necessità di spendere 10 euro perché me lo imponi?? Non e corretto!!

Giorgio

Io credo che lo stato Italiano dovrebbe invitare le banche Italiane a togliere o dimezzare almeno le spese di commissione. Mentre per tutti gli esercenti e professionisti che si permettono di rifiutare l’utilizzo del pagamento elettronico “POS”, applicare ma per davvero delle sanzioni senza tanti preamboli, in quanto non è possibile che il cittadino debba subire questo trattamento quasi dicasi “ricatto” come dichiara il signore sopra: “ bastava che la signora si recasse ad un bancomat e facesse un prelievo di denaro in contante e poi pagare il tabaccaio”. Bene io dico che a questa persona sarebbe da togliere qualsiasi licenza di esercitare qualsiasi attività ! Visto le sue scarse vedute di rispetto delle leggi in vigore dello stato Italiano riguardo ai pagamenti con POS. Buona giornata a tutti.

Simone

Sono un tabaccaio ...spiegate alla gente che noi lavoriamo x lo stato per francobolli e bolli al 5% ...(da cui poi dobbiamo pagare le tasse) alla fine siamo vicino al 2,5% ....se tolgo le commissioni bancomat cosa mi rimane ?? Se il suo stipendio fosse abbassato da spese di questo tipo forse cambierebbe idea !!! E non parliamo delle ricariche telefoniche ancora più basso il guadagno!!

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