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Tanti raggiri e truffe nel mercato dell'energia: ecco come difendersi (e annullare contratti irregolari)

Documenti fatti compilare in maniera ingannevole, firme false e bugie. La lista di di metodi poco leciti e i trucchi per tutelarsi

Tanti raggiri e truffe nel mercato dell'energia: ecco come difendersi (e annullare contratti irregolari)
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Molti fornitori di luce e gas, o nella maggior parte dei casi le agenzie di vendita che operano per loro, stanno approfittando della liberalizzazione del mercato per acquisire clienti tramite comportamenti che, per Adiconsum Bergamo, «non sono del tutto trasparenti e legali». Le modalità con cui i raggiri possono avvenire sono tante: dai falsi rappresentanti che si presentano alle porte delle abitazioni, alle truffe per mail, fino ad arrivare a call center più o meno diretti dagli stessi gestori di energia, che attuano pratiche non proprio morali.

I diversi tipi di truffa

«Le vittime sono sempre i consumatori – dice Mina Busi, presidente di Adiconsum Bergamo -, ingannati da informazioni omesse o errate e da stratagemmi di ogni genere, con richieste di firme su moduli "informativi" che poi diventano veri e propri contratti, per ritrovarsi con uno nuovo e un altro fornitore». Diversi i casi di firme false, così come di non rispetto del diritto di ripensamento.

Un altro "stratagemma" utilizzato dai procacciatori consiste nel convincere le vittime che la società che fino al giorno prima forniva loro luce e gas è stata assorbita da un’altra società, motivo per cui diventa necessario firmare un nuovo contratto, per non rimanere senza servizio.
In altri casi, il raggiro avviene via telefono: una volta recuperati i dati anagrafici dell’utente viene compilato all’insaputa del malcapitato il cambio di gestore con firme false.

Come disconoscere i contratti irregolari

È capitato anche che alcuni clienti ricevessero contestualmente due addebiti in conto corrente: di fatto, per la stessa fornitura risultavano attivati due Rid, naturalmente a gestori diversi, e i clienti si accorgevano dopo mesi, al ricevimento dell’estratto. Per i contratti firmati a distanza o fuori da locali commerciali, il fornitore dovrebbe comunque sempre inviare al cliente una lettera di conferma. In alternativa, deve effettuare una chiamata di conferma.

«Se si è vittima di contratti disconosciuti – continua Busi - è utile fare la denuncia anche alle Autorità e poi sporgere reclamo al gestore non richiesto, il quale dovrà in base alla procedura di ripristino stabilita da Arera, inviare al distributore e al precedente fornitore tutti i dati, affinché il cliente possa tornare alle condizioni di fornitura che aveva prima senza costi».

Attenti allo scatto di tariffa

Si sta avvicinando la fine del mercato tutelato previsto che, salvo ripensamenti, scadrà il 10 gennaio 2024 e quindi bisogna già da ora attivarsi per scegliere un gestore di fiducia del mercato libero. Per accaparrarsi i clienti i vari gestori stanno proponendo condizioni vantaggiose con contratti a termine.

«Bisogna tenere presente però che in prossimità della scadenza occorre rinegoziare le condizioni per evitare di incorrere in tariffe esose, come abbiamo purtroppo visto in questi mesi, con prezzi più che triplicati. Le Società non hanno avvisato i clienti della fine del contratto concordato o meglio sostengono di aver inviato e-mail o lettere ordinarie mai ricevute. In fase di conciliazione le aziende, anche le più quotate, a fronte di costi maggiori pagati dal cliente, spesso vicini ai mille euro nell’arco di tre mesi, propongono “sconti” di cinquanta-cento euro. Una vergogna».

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