L'intervento

Tarlo asiatico a Costa Volpino e Lovere: abbattuta una quarantina di alberi, che verranno sostituiti

Il taglio delle piante è obbligatorio ed effettuato da Regione, che a sue spese le sostituirà con delle essenze resistenti all'insetto

Tarlo asiatico a Costa Volpino e Lovere: abbattuta una quarantina di alberi, che verranno sostituiti
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Il tarlo asiatico torna a colpire in Bergamasca: stavolta, in zona Sebino, dove tra Costa Volpino e Lovere si sono abbattute, nei giorni scorsi, circa quaranta piante.

Abbattuti quaranta alberi

A essere soggetti a taglio non sono stati solo gli alberi infestati dall'insetto, ma anche quelli presenti in un raggio di cento metri. A Costa Volpino, per la precisione, i tecnici regionali di Ersaf hanno individuato un focolaio in un'acero vicino alla filiale di una banca. Una scoperta che ha portato all'abbattimento in totale di una quindicina di piante in via Nazionale, con gli interventi di taglio e asportazione condotti dagli incaricati del Pirellone.

A Lovere, invece, i focolai trovati sono stati tre, con il taglio di 25 alberi tra Piazzale Bonomelli, parcheggio delle Reme, via Gobetti, il tratto di strada che va dall'ospedale al cimitero e in Piazzale Moro. Le operazioni contro la diffusione del tarlo asiatico, come accaduto anche in passato nella zona di Bergamo e hinterland, hanno suscitato qualche critica da parte dei cittadini, soprattutto per il taglio di alberi che si trovavano lì ormai da diverso tempo.

In arrivo altre piante

Tuttavia, com'è ormai noto la Regione compensa poi l'abbattimento con la piantumazione di una nuova essenza, stavolta resistente all'insidioso parassita. I tempi per questa seconda fase, però, al momento non sono ancora chiari e a Costa Volpino, per evitare danni alle auto, alcuni buchi lasciati dalle operazioni di taglio nei parcheggi sono stati riempiti con asfalto.

A risentire ancora una volta dell'invasione di questo insetto, dunque, sono stati il verde urbano (dato che i vicini boschi non sono stati interessati) e l'ombra di cui, soprattutto nelle stagioni più calde, potevano giovare gli abitanti.

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