Terremoto nell'Asst Bergamo Ovest: tutto potrebbe aver avuto inizio dalle code a Osio Sopra
Sospeso Cogliati, rimosso Ghedi. Le bocche restano cucite, ma trapelano indiscrezioni: provvedimenti disciplinari legati alla gestione dei medici di base
Sulla sospensione per un mese di Paolo Cogliati, direttore del distretto sanitario di Asst Bergamo Ovest per la Media pianura (Dalmine), e sulla rimozione dalla posizione di direttore socio sanitario di Asst Bergamo Ovest Andrea Ghedi, le bocche sono cucite. Tuttavia i due provvedimenti, l'uno di venerdì 17 e l'altro di lunedì 20, oltre a essere ravvicinati nel tempo, sembrano essere anche collegati. E l'intera vicenda sembrerebbe essere partita dalle code davanti alla farmacia di Osio Sopra per l'assegnazione del medico di base.
La riforma regionale e le sue conseguenze
Secondo indiscrezioni, riportate dal Corriere Bergamo, il provvedimento disciplinare nei confronti di Cogliati sarebbe legato alla gestione del passaggio della organizzazione dei medici di Medicina generale da Ats alle Asst, avvenuto lo scorso ottobre in attuazione alla nuova riforma sanitaria regionale. La direzione generale gli avrebbe contestato le code per l'assegnazione dei medici nel suo distretto, e in particolare il caso eclatante (approdato anche in Regione) delle code fin dall'alba davanti alla farmacia Bellaviti di Osio Sopra per il dottor Turani, che - come se non bastasse - si è dimesso a distanza di due settimane dall'inizio dell'incarico. Inoltre, Cogliati pare che si stesse muovendo in autonomia per rilasciare delle dichiarazioni alla stampa, attività che invece prevede determinati passaggi interni, come in tutti gli enti pubblici.
Dal "no" alla sospensione alla rimozione
Peter Assembergs, direttore generale dell'Asst, ha quindi chiesto a Ghedi, direttore socio-sanitario e responsabile della realizzazione dei distretti sanitari - dunque anche delle Case di Comunità e degli Ospedali di Comunità -, di procedere con la sospensione di Cogliati. Ma Ghedi, si sarebbe opposto, ritenendo eccessivo il provvedimento. A fronte di questo rifiuto, che Assembergs avrebbe ritenuto come un venir meno del legame fiduciario, il dg ha optato per la rimozione di Ghedi.
Sulla vicenda vuole vederci chiaro il Pd: «Come membro della commissione Sanità - spiega il consigliere regionale Davide Casati - ho presentato una richiesta di accesso agli atti per sapere le motivazioni che hanno portato a questi provvedimenti».
A breve, nuovi equilibri
Il tutto sta avvenendo in un momento delicato, a meno di un mese dal rinnovo delle 36 direzioni generali lombarde di Asst e Ats. Le nomine dovrebbero arrivare entro il 20 dicembre e dovranno tenere conto dei nuovi assetti nella maggioranza del governatore Attilio Fontana usciti dalle elezioni regionali dello scorso febbraio. Metà direzioni espresse da Fratelli d'Italia e l'altra metà da Lega, Forza Italia e Lista Fontana: questo potrebbe essere il nuovo equilibrio.
Cambiamenti ce ne saranno anche in Bergamasca, dove FdI potrà rivendicare la propria forza. Se ora infatti le tre Asst sono in mano alla Lega e l'Ats è in quota Fratelli d’Italia, il riequilibrio porterebbe FdI ad avrebbe due direzioni, con Lega e Forza Italia che potrebbero spartirsi le altre due (ma potrebbero anche andare entrambe a un solo partito). Cogliati, che sempre il Corriere riporta essere stato più volte è stato notato tra il pubblico degli eventi del partito di Giorgia Meloni (l'ultima proprio insieme a Ghedi), potrebbe essere tra i papabili.
Un vero schifo sulla sanità, le gestione sanità dovrebbe essere gestita da gente competente e non su direttive dei partiti,
Le liste d'attesa per gli interventi chirurgici e le visite sono arrivate a livelli insostenibili grazie a minimo vent'anni di destra a comandare di conseguenza dal nuovo riassetto non mi aspetto nessun miglioramento.... Anzi peggioreranno le cose.
È uno schifo i direttori sanitari dovrebbero essere nominati dai sanitari e dovrebbero avere competenza in materia non nominati dagli amici degli amici
È ridicolo che le Asst siano gestite da peones dei partiti di qualsiasi colore, spesso senza arte ne parte