Ticket sanitari non pagati, prorogato il termine per il rimborso
Spostata a fine 2023 la data per sanare o produrre documentazione. Fnp Cisl: «molti cittadini potranno passare le feste un po' più sollevati»
Ventimila richieste di rimborso ticket inviate da Ats Bergamo avevano generato non poche preoccupazioni qualche settimana fa. Qualcosa, però, si è mosso. E da Regione Lombardia è arrivata - attraverso un emendamento - una proroga al pagamento di questo ticket, non più fissata al 31 dicembre 2022 ma alla stessa data del prossimo anno, il 2023.
L'emendamento differisce infatti al 31 dicembre 2023 «il termine per il pagamento del ticket a titolo di compartecipazione alla spesa sanitaria, della relativa sanzione amministrativa pecuniaria di cui all'articolo 316-ter, secondo comma, del codice penale, delle maggiorazioni per interessi legali maturati e delle spese del procedimento qualora, entro il 31 dicembre 2022, sia stata notificata al soggetto interessato l'ordinanza-ingiunzione di cui all'articolo 18 della legge 24 novembre 1981, n. 689 (Modifiche al sistema penale) per la fruizione di prestazioni sanitarie o di farmaci dispensati dal Servizio sanitario nazionale (SSN) senza la corresponsione del relativo ticket».
Di fatto, l'integrazione proposta dal consigliere Davide Caparini è volta a estendere all'anno 2021 quelle agevolazioni «previste dai commi 1 e 2 dell'art. 8 in considerazione del fatto che per quest'ultima annualità, pur ricorrendo i medesimi presupposti, non sono state adottate misure analoghe a quelle approvate per le annualità 2019 e 2020». L'intenzione è quella di «colmare un vuoto normativo non giustificato dal venire meno dell'esigenza di rendere più agevoli i pagamenti dovuti da parte degli assisti in un difficile contesto socioeconomico».
«Le diffide non hanno risparmiato nessuno, nemmeno i deceduti»
Alcune delle contestazioni ricevute nelle scorse settimane risalivano addirittura al 2012, indirizzate a coloro che hanno beneficiato di esenzione dal pagamento dei ticket dopo aver autocertificato una condizione che dai controlli - secondo Regione Lombardia - risulterebbe non corretta. La questione, ha sottolineato Osvaldo Domaneschi (segretario generale di Fnp Cisl Lombardia) si trascinava da molto tempo.
«I sindacati dei pensionati non hanno mai smesso di chiedere alla Giunta regionale un intervento risolutore - ha commentato Domaneschi -. Nei giorni scorsi le diffide inviate dalle aziende sanitarie avevano generato il panico tra i contribuenti In particolare, perché le richieste di rimborso per ticket non pagati si è concentrata sulle esenzioni con codici E04, e cioè sui Titolari di pensioni al minimo di età superiore a 60 anni e familiari a carico. Risultava del tutto evidente che dover dimostrare i redditi risalenti a 10 anni prima diventava problematico. Queste diffide non hanno risparmiato nessuno, coinvolgendo persone anche con età avanzata come ultranovantenni e persone decedute».
«La tenacia delle parti sociali e della Fnp lombarda in particolare - ha concluso il segretario - ha permesso di raggiungere un obiettivo che consentirà a molti cittadini lombardi, in maggioranza pensionati e disoccupati, di passare il periodo delle feste un po' più sollevati». L'auspicio del sindacato è che «al termine delle vicende burocratiche, e fuori dal linguaggio dei documenti ufficiali, ai cittadini sia permesso di regolarizzare eventuali inadempienze senza sanzioni amministrative».