Denuncia

Topi in mensa e ambienti insalubri: vita dura per i vigili del fuoco a Bergamo

I sindacati lanciano un grido d’allarme sulle condizioni igieniche e di generale sicurezza del comando provinciale

Topi in mensa e ambienti insalubri: vita dura per i vigili del fuoco a Bergamo

A Bergamo scoppia la protesta dei vigili del fuoco. La notizia arriva ieri (mercoledì 17 settembre) da un comunicato sindacale congiunto. In occasione della visita ufficiale del capo del corpo nazionale, Eros Mannino, i sindacati lanciano un grido d’allarme sulle condizioni igieniche e di generale sicurezza del comando provinciale.

Condizioni di lavoro insostenibili

Il sindacato ha dato l’allarme dai vigili del fuoco, ma questa volta la richiesta di soccorso è proprio per gli agenti. La mensa principale è stata chiusa dallo scorso 3 settembre a causa della presenza di roditori e ambienti insalubri. Nonostante alcuni interventi, la situazione resta critica: sono stati segnalati ancora «transiti di alimenti in un contesto poco sicuro». Dubbi simili vengono sollevati anche sulla mensa del distaccamento aeroportuale di Orio al Serio, dove il servizio è ormai garantito da convenzioni esterne e personale spesso assente.

Non solo il cibo 

Vigili del fuoco in via Codussi a Bergamo

Ma il problema non si limita al cibo. I sindacati denunciano anche gravi carenze strutturali e gestionali: rifiuti di ogni tipo accantonati vicino alle aree pubbliche, bagni chiusi per guasti, infestazioni di scarafaggi persino nella sala operativa, barriere architettoniche, mancanza di spazi adeguati per il personale femminile e assenza di locali per la decontaminazione. A tutto questo, si aggiunge un castello di manovra considerato pericolante, impianti elettrici e idraulici obsoleti e l’assenza di un generatore di emergenza stabile.

La carenza di organico completa il quadro: mancano circa il trenta per cento dei vigili necessari. Le promesse di nuove assunzioni, denunciano i sindacati, sono soltanto parole al vento: «Nonostante, per vaghi comunicati stampa di mera propaganda politica, pochi giorni fa alcune testate giornalistiche scrivevano di un ipotetico arrivo di nuove diciotto unità operative: né più né meno di quelle che andranno via, lasciando ancora tutte le sedi a non completamento di pianta organica».

La richiesta 

I sindacati, sempre nel comunicato stampa diffuso, ribadiscono che «quanto esposto è sempre e costantemente stato rappresentato alla componente dirigenziale locale e regionale, a mezzo di comunicazioni ufficiali e stato di agitazione nel mese di aprile 2025».

Alla luce di tutto ciò, le organizzazioni sindacali si chiedono se non sia giunto il momento di rivedere la collocazione della sede di via Codussi, oggi in affitto e circondata da edifici di prestigio, ma ritenuta ormai inadeguata a garantire sicurezza ed efficienza operativa. La richiesta è chiara e semplice: strutture più sicure, mense igieniche e rispetto per chi, ogni giorno, rischia la vita per la comunità di Bergamo e non solo.