Si salvi chi può!

Traffico, da lunedì (3 febbraio) piazzale Oberdan diventerà l'occhio del ciclone

Chiude per lavori (e per sei mesi) via Maironi da Ponte e quindi non sarà più possibile lo “scavalco” di Città Alta. Via all’effetto domino

Traffico, da lunedì (3 febbraio) piazzale Oberdan diventerà l'occhio del ciclone
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di Wainer Preda

Le 8 del mattino di un giorno qualunque. In piazzale Oberdan ringhiano centinaia di auto. Convergono da ogni dove. Da via Baioni. Nazario Sauro. San Tommaso. Da viale Giulio Cesare. Cercano di entrare in città, attraverso quell’imbuto, una specie di vortice che genera code infinite. Un metro e freno. Un metro e freno. Clacson e improperi. Sempre più estenuanti. Eppure, da lunedì 3 febbraio, a queste centinaia di macchine se ne aggiungeranno altre 700.

È la previsione che gli esperti di traffico hanno messo sul tavolo del Comune. A scatenare l’effetto domino, sarà la chiusura di via Maironi da Ponte.

A partire dal 3 febbraio, infatti, la strada che da Valverde sale a Bergamo Alta passando attraverso Porta San Lorenzo chiuderà per lavori. Per sei mesi, due cantieri consecutivi - il primo per l’acquedotto di Uniacque, il secondo per il consolidamento della sede stradale - ostruiranno la via. E, di fatto, bloccheranno il cosiddetto “scavalco” di Città Alta, la scorciatoia utilizzata dagli automobilisti per andare da un capo all’altro della città senza passare dal centro. A cascata, a pagarne le conseguenze saranno appunto via Baioni e Oberdan, già oggi intasatissimi.

Niente illusioni o false speranze. La società di consulenza Polinomia e il consorzio Poliedra del Politecnico di Milano hanno pochi dubbi. Perché stavolta i dati arrivano dal tracciamento in tempo reale dei veicoli, effettuato da dicembre a oggi.

Per due mesi, oltre ai rilievi sul posto, hanno analizzato i cosiddetti “big data” dei sistemi globali di controllo. Esaminato il flusso delle “auto traccianti”, dotate di Gps, Tom Tom e consimili, in transito nella zona durante la giornata. Ne hanno stabilito l’origine e la destinazione. Scoprendo che il 70 per cento dei veicoli che passa lungo via Baioni arriva da fuori città. Che la maggior parte delle auto che usa lo scavalco scende poi da viale Vittorio Emanuele per raggiungere i quartieri di Santa Lucia, Loreto, Longuelo, San Paolo e la zona ospedale.

Piazzale Oberdan a Bergamo

E infine, che sono 2.300 gli autoveicoli che durante la giornata salgono lungo via Maironi e altrettanti quelli che tornano. Detto per inciso, numeri ben diversi da quelli diffusi dal Comune a sostegno dell’operazione Parking Fara, che parlavano di 14.700 veicoli al giorno. Ma cifre comunque consistenti.

Gli esperti, inoltre, hanno rilevato che (...)

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Commenti
Paolo

Una città come Bergamo dovrebbe estendere il più possibile l'utilizzo di mezzi di trasporto meno inquinanti. Abbiamo il record europeo se non mondiale di inquinanti e vogliamo agevolare ancora le auto. Ma chiudete questa città. Avremo più salute e anche più giro d'affari per il turismo.

Marcello

Signor Alberto, mi rendo conto che controbattere a lei è come parlare con un muro. Dalle rilevazioni fatte (non da me) sul flusso di auto che passa(va) da Porta Garibaldi è risultato che 7 auto su 10 venivano da fuori Bergamo, ovvero da paesi serviti malissimo dal servizio pubblico che stanno a nord. Di quelle 7 auto forse 3 sarebbero risparmiate se chi arriva da Almé, Sedrina o paesi di quella zona DISPONESSE DI VERE ALTERNATIVE all'uso dell'auto privata. Lei vede forse solo le signore che vorrebbero entrare con la loro auto direttamente dentro i negozi che vogliono visitare, ma il traffico delle 8 di mattina (e delle 7 di sera) è fatto in netta maggioranza da un altro tipo di "viaggiatore", cioè da chi E' COSTRETTO a farlo. Per favore, scendiamo dall'iperuranio e dalla visione teorica della vita, nonché dalla laudatio sempiterna delle città del nord Europa. I nostri amministratori ne devono fare di strada per fornire a Bergamo un servizio di trasporto pubblico solo paragonabile a quelli che hanno a Freiburg o a Göteborg, tanto per fare 2 esempi.

Riccardo

Leggere commenti che vogliono la rivoluzione contro le "zone 30", le "pericolosissime bici", il "gretinismo"... Le automobili non sono gli unici utenti possibili di una strada, arrivateci, non è così complesso. Sono invece d'accordo con gli utenti che lamentano un trasporto pubblico insufficiente, speriamo che cambi dal 2026 in poi la mentalità autocentrica che ancora abbiamo

Alberto

I lavori sono per rifare la tubazione Uniacque che serve il 40% di Bergamo (e dunque il 40% dei geniali commentatori che si lamentano: volete restare senz'acqua?). Il vero problema è che a Bergamo girano troppe macchine, sia per l'inadeguatezza dei mezzi pubblici sia perché troppi pretendono di andare in macchina sempre e ovunque, quando le strade urbane hanno una capacità limitata (andate nel Nord Europa: traffico inesistente paragonato a qui).

Marcello

Qualcuno è disposto a scommettere che i lavori saranno davvero finiti entro luglio....?

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