Traffico, mettetevi il cuore in pace: ci saranno disagi per i cantieri fino al 2026
L'assessore alla Mobilità Zenoni sostiene che non è colpa dei cronoprogrammi ma delle fonti di finanziamento che hanno scadenze contemporanee e obbligate
Meglio tardi che mai. Dopo nove mesi, l'assessore comunale alla Mobilità di Bergamo Stefano Zenoni ha risposto a un'interrogazione a risposta scritta presentata dal consigliere comunale Luisa Pecce il 23 marzo 2023, in cui si chiedevano lumi sulla concomitanza di cantieri che stanno congestionando (eufemismo) il traffico in città.
"Vorrei innanzitutto ringraziare la consigliera Pecce per lo spirito costruttivo che traspare dall’interpellanza e scusarmi per il ritardo di questa risposta - spiega Zenoni -. Il tempo trascorso mi consente di esporre un quadro più ampio".
"Giova in premessa una precisazione fondamentale - continua l'assessore -: la sovrapposizione di numerosi ed importanti cantieri deriva anche e soprattutto dalla capacità dell’Amministrazione Comunale di concretizzare diverse progettualità nel campo della viabilità e delle infrastrutture di trasporto pubblico. Si tratta di opere attese da decenni e l’elenco è quanto mai significativo: nuova linea tramviaria TEB2, E-BRT Bergamo Dalmine, nuova stazione ferroviaria, raddoppio ferroviario, treno per Orio, nuovo rondò A4, Bypass del rondò delle Valli ecc".
"Non è incapacità ma colpa dei finanziamenti Pnrr"
"La concomitanza di lavori, iniziata nel 2023 e che continuerà fino al 2026, non deriva dall’incapacità di programmare per tempo i diversi cronoprogrammi, bensì dalle circostanze storiche che hanno visto queste opere rientrare in canali di finanziamento quasi concomitanti - sostiene il titolare della Mobilità -. Alcune di queste opere, quelle viabilistiche, sono ormai in fase conclusiva, altre, quelle legate al trasporto pubblico, sono in fase di avvio. Al primo posto tra le fonti economiche di queste ultime si colloca certamente il PNRR: ogni opera infrastrutturale finanziata da tale Piano ha le medesime scadenze temporali e deve dunque costruire il proprio diagramma temporale nel rispetto di tali obblighi. I disagi ci saranno e sono inevitabili. Ritengo tuttavia fondamentale quanto richiamato poc’anzi per comprendere come non vi fosse una “terza via”, a meno di non rinunciare in toto ad alcune di queste opere".
"Mi pare inoltre utile ricordare che queste opere coinvolgono Enti superiori rispetto al Comune - precisa Zenoni - privando quest’ultimo della possibilità di decidere o modificare i cronoprogrammi a piacimento. Fatte queste premesse, il ruolo diretto o indiretto del Comune nel cercare di contemperare i disagi derivanti dai cantieri è certamente importante. Tale ruolo vale per i cantieri principali, ma anche in relazione allo sforzo di coordinare il tutto con i cantieri di livello urbanistico a notevole impatto (es. nuovo stadio, chorus life, o trasformazioni urbanistiche in genere) e ancora di più con i tanti “piccoli” cantieri che ogni anno interessano la città (interventi edilizi, manutenzioni, lavori pubblico ordinari e straordinari, reti e sottoreti ecc.)".
"In sintesi - continua l'assessore - il tema cantieri, in particolare quelli ferroviari, è da tempo al centro di diverse riunioni convocate in Prefettura, alle quali partecipano tutti i soggetti coinvolti (Comune, Regione, Provincia, Agenzia TPL, aziende TPL, dirigenti scolastici, ovviamente forze di pubblica sicurezza, ecc.); il livello di interlocuzione è quello giusto per questioni di tale complessità.
Cosa sta facendo il Comune
"Gli uffici del Comune - prosegue - stanno inoltre interloquendo direttamente con tutti i soggetti appaltanti e appaltatori e con tutti gli Enti superiori coinvolti per ricercare il massimo coordinamento possibile tra i vari interventi, chiedendo la condivisione preventiva dei cronoprogrammi; a partire della metà del 2023 la struttura tecnica della Direzione Mobilità si è arricchita di un nuovo professionista specializzato in analisi, modellazione e simulazione di flussi di traffico, dotandolo di software e tecnologie dedicate, e non si esclude in futuro anche la possibilità di rivolgersi a consulenze mirate all’esterno, come già avvenuto in passato; il tavolo di coordinamento lavori promosso dall’assessorato ai LLPP è pienamente ingaggiato nella questione".
"Infine - conclude l'assessore - a quello più propriamente tecnico si aggiunge certamente anche il piano comunicativo, sul quale siamo altrettanto ingaggiati insieme agli Enti appaltanti e agli organi di informazione. In conclusione, il positivo ridisegno della mobilità cittadina impostato dal 2023 al 2026 è una tappa fondamentale per il futuro della nostra città. Siamo di fronte ad una contingenza unica per migliorare l’assetto della mobilità cittadina. Per quanto possibile, faremo del nostro meglio per conciliare questa visione con il contenimento delle interferenze determinate dai cantieri".
La loro incompetenza e inadeguatezza a gestire cantieri e quant'altro la scaricano sui fondi del Pnrr che sono arrivati tardi.... Ma certi problemi per la citta cerano anche prima. E allora queste vostre giustificazioni cosa sono se non una presa per il c...o.
Ehhh, doveva ben riflettere, 9 mesi servono per un figlio, (sono ironica). Risposte con giri di parole x giustificarsi, e niente di più. Vorrei vedere sie io pago l' imu 9 mesi dopo , sul secondo garage, quanto mi danno di multa.
A parte il fatto che alle interrogazioni, se non sbaglio, dovrebbero rispondere entro 30 gg, per legge, e non 9 mesi, che già dice tanto, il comune parla con la provincia dello stesso colore politico, appoggiandosi a vicenda, mentre la region non mi pare abbia competenza sulle strade. I cantieri stradali assurdi per inutili piste ciclabili che nessuno usa, come la chiusura di strade per farci piazze, dipendono solo dal comune, che vuole danneggiare chi usa auto, moto, furgoni. Niente scuse, avete rotto!
Già rispondere a una richiesta ufficiale dopo 9 mesi è un chiarissimo segnale di mancanza di rispetto. L'assessore poteva già scrivere a maggio quello che ha scritto adesso, non venga a dire che allora ignorava il quadro generale, perché non ci crede nessuno.