Traffico paralizzato a Bergamo per il montaggio del palco della Capitale della Cultura
La chiusura di viale Roma (da Porta Nuova a via Tasca) sta causando enormi disagi alla viabilità. Automobilisti furiosi. C'era da aspettarselo...
Sinceramente, c'era da aspettarselo. Quando, la scorsa settimana, il Comune di Bergamo ha firmato un'ordinanza che annunciava la chiusura al traffico del tratto centrale di viale Roma (quello che fa dai propilei di Porta Nuova a via Tasca) dalle 9 di ieri, 16 gennaio, fino alle 6 di lunedì prossimo, tutti coloro che si muovono - volente o nolente - in auto in città si sono messi le mani nei capelli. E il caos veicolare a cui abbiamo assistito stamani, 17 gennaio, ne è solo la conferma.
Dalle 7 circa in avanti, l'ingresso in città è stato quasi totalmente bloccato. Da sud, est e ovest entrare in Bergamo è stato uno stillicidio. Numerosissime le segnalazioni - non proprio pacate - che ci sono giunte in Redazione, altrettante quelle sui social. Impressionanti le code viste da Valverde fino alla torre del Galgario (e oltre), così come quelle lungo l'Asse alle uscite cittadine e da Seriate fino in via Borgo Palazzo, con conseguenze anche in via Ghislandi e dintorni.
In una situazione di questo tipo, anche prendere i mezzi pubblici aiuta poco: un lettore ci ha segnalato di aver atteso l'autobus per circa quaranta minuti e che, una volta salito sul mezzo, il tragitto che compie abitualmente è durato quasi un'ora in più del solito. Del resto, anche i bus si muovono su strada e la scarsa presenza di corsie riservate non aiuta di certo.
Che la situazione sarebbe stata questa, come detto, lo si poteva immaginare. E viene quindi spontaneo chiedersi se non ci fosse alternativa. Sicuramente l'evento inaugurale della Capitale della Cultura rappresenta un momento importante per la vita della città (e la grandezza del palco che si sta montando a cavallo del Sentierone rende bene l'idea), ma una settimana di chiusura di uno dei tratti stradali più "percorsi" della città non è forse un prezzo troppo elevato da far pagare ai cittadini? Il rischio è che una decisione di questo tipo porti solo cattiva pubblicità e antipatia a un appuntamento che dovrebbe invece essere una festa.