Che pasticcio!

Traffico per i cantieri del raddoppio e della e-Brt, bisogna evitare la «tempesta perfetta»

A inizio 2025, in largo Tironi dovrebbero sovrapporsi i lavori della ferrovia con quelli della linea di bus elettrici. Chiuderà il ponte di San Bernardino

Traffico per i cantieri del raddoppio e della e-Brt, bisogna evitare la «tempesta perfetta»
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di Wainer Preda

Chissà se l’assessore comunale alla Mobilità, Marco Berlanda, s’immaginava un tal pasticcio. Sì, perché è difficile definire altrimenti la vicenda del ponte ferroviario di via San Bernardino. Quello su cui, stando ai programmi, dovrebbero convergere contemporaneamente sia i lavori del raddoppio ferroviario Bergamo-Curno, sia i lavori della e-Brt per Dalmine, con conseguente (ennesimo) patatrac della viabilità cittadina.

Passo indietro, per capire. Giugno scorso. Il nuovo assessore, che ha preso il posto di Stefano Zenoni, s’insedia a Palazzo Frizzoni. Subito, sul tavolo gli portano due pratiche. La prima riguarda il raddoppio ferroviario Bergamo-Curno che sta facendo impazzire 36 mila pendolari dell’Isola, senza treni e sui pullman da febbraio.

La seconda è la e-Brt, linea di bus elettrici per Dalmine, destinata a passare con una spianata sopra la roggia colleonesca, interrata alla bisogna. Ebbene, l’assessore controlla le date. E non ci mette molto a capire che entrambi i cantieri rischiano di sovrapporsi nella zona di via San Bernardino fra ottobre e gennaio prossimo. Al povero Berlanda si drizzano i capelli al pensiero di bloccare la viabilità di tutto il versante sud-ovest della città. Perché, stando ai programmi, gli interventi riguarderanno via San Bernardino, largo Tironi e via dei Caniana. Ovvero i luoghi su cui convergono ogni giorno migliaia e migliaia di veicoli diretti in città, in arrivo dalla Briantea e da Colognola.

No, serve una soluzione, anche se è difficile trovarla. La più semplice sarebbe posticipare uno dei due cantieri. In realtà più facile a dirsi che a farsi. Perché entrambi vivono su finanziamenti Pnrr dall’Europa. E se non si rispettano strettamente i tempi, addio quattrini.

L’assessore comunque ci prova. Dà incarico ai suoi funzionari di azzardare qualche soluzione alternativa. Intanto scrive a Rfi (Reti ferroviarie italiane). Con una richiesta: far slittare i lavori previsti per fine anno di tre mesi (...)

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Commenti
Marcello

Berlanda di sicuro si trova a gestire l'ingombrante eredità del suo predecessore, senza averne colpe. Ormai il casino è fatto e secondo me non sarà possibile evitare il caos nel traffico. Va bene alla giunta che ciò succederà a ben 4 anni dalle prossime elezioni e si è ormai capito che i bergamaschi brontolano tanto al momento ma hanno la memoria molto corta.

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