Sguardo al futuro

Tre opere pubbliche di Bergamo che meritano i soldi investiti dal Comune

Sistemazione idraulica della città, nuova palestra di Santa Lucia (senza toccare Campo di Marte) e la riqualificazione degli orti di San Tomaso

Tre opere pubbliche di Bergamo che meritano i soldi investiti dal Comune
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di Wainer Preda

Il grosso degli investimenti sarà sul dissesto idrogeologico. La giunta comunale di Bergamo non ha avuto dubbi. E nel Piano opere pubbliche (Pop) per il triennio 2025-2027 ha deciso di stanziare da subito 12,4 milioni per la messa sicurezza della città.

Il 9 settembre scorso, d’altronde, ha segnato una data indelebile nella storia del capoluogo. L’alluvione ha provocato danni per trenta milioni. E per evitare il peggio negli anni a venire, servono interventi. «Inderogabili», ha detto la sindaca Elena Carnevali nella conferenza stampa del 3 febbraio.

Ecco dunque sul tavolo un terzo dei 29 milioni totali che il Comune intende spendere nel 2025. Serviranno per la sistemazione idraulica della Valle di Astino. Della valletta di via Maironi da Ponte. E, dulcis in fundo, per un canale che impedisca a Morla e Tremana di far di Santa Caterina e dintorni la nuova Venezia.

Primo, evitare altri disastri

La priorità dunque è mettere al sicuro la città il prima possibile. «Vogliamo rispettare gli impegni presi», ha detto l’assessore ai Lavori pubblici, Ferruccio Rota. Perché i climatologi sono stati chiari: le esondazioni del 9 settembre non sono episodi isolati. E, con la tendenza del clima a fenomeni estremi, si rischia grosso.

Dunque Carnevali, a dire il vero molto colpita da quanto avvenuto un paio di mesi dopo il suo insediamento, ha deciso di non rischiare. Una scelta politica sensata (anche se quasi obbligata), che antepone le esigenze della città a quelle più squisitamente elettorali. Ma tant’è, il pericolo di vedere affondare Longuelo, senza interventi, lascia poche alternative.

La prima vasca di Astino - un invaso da 16.500 metri cubi, costato tre milioni e finito nel 2022 - si è dimostrata insufficiente a scongiurare guai. Ce ne vogliono tre, hanno sentenziato gli esperti. Quest’anno, dunque, partiranno i lavori per la seconda. Costerà 7 milioni.

Altri 800 mila saranno spesi per il bacino imbrifero della valletta di Porta San Lorenzo. E infine ci saranno 4,2 milioni per lo “scolmatore” della Tremana (2,1 milioni stanziati dal Comune e altrettanti da Regione). Ovvero un canale sotterraneo che, staccandosi da quello principale della Tremana in zona Curva Nord dello stadio, proseguirà sotto viale Giulio Cesare fino a sfociare nella Morla. Se l’acqua della Tremana supererà il livello di guardia finirà automaticamente nel nuovo canale, evitando l’esondazione. Questo almeno nelle previsioni.

Salvo il Campo di Marte

Il secondo punto di rilievo del Pop riguarda (...)

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