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Treno per Orio bocciato anche dal Comitato per l’abolizione delle barriere architettoniche

Il tracciato «non solo non prevede un miglioramento dei collegamenti», sostiene il Comitato, ma taglia definitivamente in due Boccaleone

Treno per Orio bocciato anche dal Comitato per l’abolizione delle barriere architettoniche
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Il progetto definitivo di Rfi-Rete ferroviaria italiana, del treno che collegherà Orio al Serio con la stazione ferroviaria di Bergamo, è bocciato anche dal Comitato provinciale per l’abolizione delle barriere architettoniche. Troppo forte l’impatto ambientale e la cesura che si verrebbe a creare tra la parte nord e quella a sud di Boccaleone

Il tracciato «non solo non prevede un miglioramento dei collegamenti – sostiene - ma, al contrario, propone la chiusura del passaggio a livello in via Pizzo Recastello, senza includere alcuna opera sostitutiva, e la demolizione della passerella che collega via Rosa con via Rovelli». Di fatto, quindi, fino al 2026, anno in cui dovrebbe essere ricostruita la passerella pedonale, verrebbero meno le uniche due vie di connessione tra le due parti del quartiere.

Le osservazioni sono contenute in una lettera inviata ai Ministeri dell’Ambiente e delle Infrastrutture, alla Commissione tecnica di verifica dell’impatto ambientale, a Regione Lombardia, alla Provincia, al Comune e a Rfi. Puntualizzazioni che però non entrano nello specifico del progetto della nuova tratta ferroviaria, né che vogliono esprimere giudizi sull’opportunità di collegare così città e l’aeroporto, bensì l’impatto ambientale dell’intervento.

«Unica possibilità di collegamento nel quartiere per persone con problemi motori e di deambulazione non automunite rimarrebbe via Rosa che, oltre ad essere molto trafficata, presenta numerose difficoltà dovute alle barriere fisiche – si legge nel documento - marciapiedi troppo stretti e, nella parte verso via Piatti, una pendenza eccessiva per la presenza del ponte ferroviario. Questo di fatto renderebbe impossibile a questa fascia di persone raggiungere la parte nord del quartiere vista l’assenza di un percorso alternativo accessibile».

Il progetto prevede il collegamento tra Bergamo e l’aeroporto con una nuova linea a due binari a raso, per un tratto lungo circa 5,6 chilometri, che inizialmente affiancherebbe la linea esistente diretta a Brescia. Transiterebbe un treno ogni 10 minuti circa, nella zona più densamente abitata di Boccaleone.

Per questa ragione Rfi avrebbe previsto la posa di barriere fonoassorbenti alte tra i 5 e i 7 metri e lunghe circa 700 metri sui due lati della ferrovia per tutto il tratto edificato di Boccaleone. Di fatto una muraglia lungo via Pizzo Redorta, cui abitanti e associazioni sono fortemente contrarie.

«È del tutto evidente la necessità di eseguire le opere infrastrutturali di raccordo viabilistico e pedonale per salvaguardare i collegamenti nel quartiere – conclude il Comitato per l’abolizione delle barriere architettoniche -. Meglio ancora sarebbe la possibilità di interrare la tratta, risolvendo così tutti i problemi alla radice».

L’auspicio è che arrivati a questo punto, come promesso, Rfi e politici incontrino e decidano di costruire un effettivo dialogo con i residenti del quartiere, fino ad oggi ignorati.

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