Altro no del quartiere

Treno per Orio, Boccaleone non si piega: perché il Comune non ci aiuta con Rfi?

Il quartiere chiede l’interramento parziale dei binari, ma la Giunta non sembra molto sensibile e pensa ad altro

Treno per Orio, Boccaleone non si piega: perché il Comune non ci aiuta con Rfi?
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di Paolo Aresi

A Boccaleone proprio questa cosa faccenda non gli va giù. La questione del treno per Orio, dei quattro binari, della chiusura del passaggio a livello, delle alte barriere fonoassorbenti non è mai stata digerita, ma soprattutto ora, dopo l’ultima conferenza dei servizi, la settimana scorsa, con Rfi e Comune, Comitato di quartiere, Italia Nostra, Legambiente, Parco dei colli di Bergamo, rappresentante del ministero per la Transizione ecologica... Comitato di quartiere e abitanti non capiscono perché non si approfitti di questa occasione per ricucire il quartiere; non ci si capacita di come non si possano realizzare cento metri di ferrovia interrata, visti i grandi lavori in programma: sarebbe la soluzione di un problema che Boccaleone si trascina da decenni, vorrebbe dire la riunione delle due parti del quartiere, qualcosa di molto importante, che i cittadini chiedono a gran voce. Ancora più incomprensibile - dicono - è la risposta negativa delle ferrovie (Rfi) e pure l’atteggiamento “tiepido” del Comune più interessato a un’altra richiesta, questa volta proveniente non dal quartiere, ma dal Comune stesso.

Nella cartina, il tracciato della ferrovia per Orio e della nuova strada nel caso in cui il treno passasse a raso sulla via Lunga, obbligando la chiusura. Il Comune, infatti, preferirebbe evitare che venisse costruito un ponte ferroviario sopra la via Lunga per non disturbare la vista di Città Alta. La nuova strada sarebbe lunga ottocento metri, anziché quattrocento, e prevederebbe nuove rotatorie e sottopassi

La nuova ferrovia per l’aeroporto ricalcherà la Bergamo-Seriate-Brescia fino a duecento metri oltre il passaggio a livello di via Rovelli, barriera famigerata che i bergamaschi conoscono bene. Poi piegherà a destra, lungo la campagna e inizierà a salire fino a raggiungere il ponte che scavalcherà la via Lunga (appena prima della rotatoria che da un lato porta alla fiera e dall’altra all’asse interurbano). Quindi la discesa per entrare infine negli ultimi seicento metri di galleria, fino all’aeroporto.

Ora il Comune è intervenuto per chiedere che il ponte venga eliminato. Motivo? Rompe il panorama, il cono visivo verso Città Alta per chi arriva da Seriate e dalla fiera. Per evitare questo disturbo, il Comune ha proposto di fare passare la ferrovia a raso, tagliando la via Lunga che, di conseguenza, verrebbe chiusa, sbarrata. Non si potrebbe più passare con le automobili. Per le bici e i pedoni verrebbe realizzato un piccolo sottopasso.

E le automobili e i camion e i pullman? Gli uffici comunali hanno studiato un percorso alternativo, a partire dall’attuale rotatoria posta a Boccaleone, allo sbocco di via Gasparini e all’inizio della via Lunga. Dalla rotatoria è prevista la costruzione di una nuova strada che salirebbe in direzione della via Rovelli, verso nord, poi scenderebbe e passerebbe al di sotto della nuova ferrovia per Orio (con un sottopasso), continuerebbe in trincea per arrivare a una nuova rotatoria, al confine con l’area della fiera. A questo punto si dividerebbe, un ramo andrebbe a nord, passerebbe sotto la ferrovia per Seriate e sbucherebbe alla rotatoria di via Rovelli-via Verne, dietro al mercato ortofrutticolo. L’altro ramo si dirigerebbe invece verso sud fino a raggiungere l’attuale rotatoria a sud della fiera, quella che riporta sulla via Lunga (e conduce anche all’asse interurbano). Insomma, un bel giro dell’oca, esattamente ottocento metri al posto dei quattrocento del collegamento attuale. Quanto verrebbe a costare? ottocento metri di strada, per circa trecento in trincea, due sottopassi stradali e tre rotatorie nuove. Ne vale la pena?

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