Cantiere iniziato

Treno per Orio, Boccaleone torna sulle barricate: «Siamo contrari ai sottopassi»

Il quartiere chiede a Rfi la costruzione di sovrappassi per questioni di sicurezza. Il Comune promette una mano

Treno per Orio, Boccaleone torna sulle barricate: «Siamo contrari ai sottopassi»
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di Paolo Aresi

Boccaleone non desiste e torna a farsi sentire: nei giorni scorsi nel teatro dell’oratorio si è tenuta un’assemblea - per la precisione un “incontro informativo” organizzato dal Comitato di Quartiere - alla quale hanno partecipato 350 persone.

Pressoché all’unanimità (con soli tre contrari) i presenti hanno detto no alla costruzione dei sottopassi e hanno chiesto che Rfi - per sostituire il passaggio a livello di via Recastello (che verrà chiuso definitivamente) e la passerella che si trova in via Rovelli, che verrà abbattuta - allestisca dei sovrappassi.

Nella “assemblea”, gli interventi hanno sottolineato come i sottopassi non siano sicuri. «Abbiamo detto no ai sottopassi ciclopedonali fin dall’inizio di questa vicenda, tre anni fa - dicono i rappresentanti del Comitato -, perché queste strutture sono ovunque ricettacoli di sporcizia, posti dove trovano rifugio disperati, ma anche gente senza scrupoli. Soprattutto alla sera e di notte, ma non soltanto. Sono posti pericolosi».

Il quartiere ha a lungo combattuto perché la costruzione del ramo di ferrovia per l’aeroporto di Orio diventasse l’occasione per ricucire il quartiere, cioè per collegare finalmente la Clementina con Boccaleone, ponendo fine a una storica frattura, da quando la Clementina ha finito di essere soltanto una casa di riposo ed è diventata un nuovo insediamento residenziale, strettamente collegato a Boccaleone. Ma di mezzo c’è la ferrovia.

Il collegamento tra le due parti è garantito da un sovrappasso pedonale in via Rovelli e dal passaggio a livello di via Recastello. Collegamenti molto precari, per la verità: basti pensare alle lunghe code che si formano al passaggio a livello, una dannazione per gli automobilisti.

Dicono gli esponenti del Comitato: «Finalmente potevamo risolvere questa annosa questione (...)

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Commenti
Marcello

Dovrebbero averlo capito tutti, e basterebbe leggere con un po' di attenzione i risultati delle elezioni del 2019: la giunta attuale ha vinto soprattutto grazie ai voti dei quartieri più ricchi della città. È in quei quartieri che si gioca il futuro della giunta ex-Gori. Alle periferie hanno già rinunciato da tempo, e infatti si vede da come le trattano.

Alessandro

RFI & C. non si interessano minimamente dei disagi arrecati dalle loro scelte. UNICA soluzione per residenti e viabilità cittadina è realizzare un passaggio underground del treno, ( non sottopasso carrale per auto, intendo che il treno passi sottoterra) spazio ve ne è abbastanza, e dovrebbero farlo anche ad Albano su via Santuario. Certo, per un po di tempo dovrebbero interrompere il passaggio dei treni e dirottarlo in altri giri, ma alla loro convenienza lo fanno già. A RFI &C. Costerebbe di più, ma i BENEFICI a lungo termine per TUTTI sarebbero notevoli

Mauro

Penso che questa zona della città sia stata letteralmente massacrata dalla attuale rappresentanza politica e amministrativa.. eliminazione di parcheggi per creare inutili isole di porfido . Progetti fantasmi si passerella no passerella, si passaggio a livello, no passaggio a livello, no sottopasso si sottopasso. Ultimo atto variante al pgrt per chiudere la via lunga e creare un groviglio di strade e rotonde distruggendo l'area verde che costeggia la predetta via. In conclusione spero che qualcuno li fermi

Paola Perletti

Secondo me perché non tenere la passerella.Ricostruendola nel modo migliore.Intorno ha tanto spazio non privato,tipo area cani.Piuttosto che un orrendo sottopasso vicino ai palazzi migliori,sarebbe il male minore.

EgiMor

Che l'attuale giunta sia stata un pessimo esempio di come si faccia a devastare la città. Ultimo, ma, non ultimo lo scempio per chiudere via Lunga, fare una bretella più lunga e complessa, alla faccia sfacciata di voler tutelare il verde e la biodiversita'....

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