«molte criticità»

Treno per Orio interrato, la risposta di Rfi alla proposta è una doccia gelata

La società ha risposto al Comune, che aveva presentato le richieste dei residenti di Boccaleone. Cambiare il progetto prevederebbe espropri e demolizioni, molti più costi, l'abbattimento di due cavalcavia e tempi lunghissimi di realizzazione

Treno per Orio interrato, la risposta di Rfi alla proposta è una doccia gelata
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di Andrea Rossetti

Rfi (Rete ferroviaria italiana) ha risposto al Comune di Bergamo, che nella persona dell'assessore alla Mobilità Stefano Zenoni aveva scritto alla società per capire quali margini esistessero per cambiare il progetto del treno per Orio, recependo le richieste del comitato di Boccaleone. I residenti, infatti, chiedono che il tratto venga interrato, o quantomeno ribassato di circa tre metri e mezzo, così che il quartiere non venga "tagliato in due" dai binari.

Rfi: «Forti criticità»

La risposta di Rfi, a firma del dirigente Vincenzo Macello, non lascia purtroppo margine a grande ottimismo. Innanzitutto, Macello premette che «con riferimento alla richiesta di interramento della nuova linea e di quella esistente, si fa presente che le relative opere civili dovranno anche tenere conto del futuro raddoppio della linea per Montello». Successivamente, il dirigente di Rfi espone «alcune considerazioni tecniche che rappresentano forti criticità».

Espropri, demolizioni e interruzione della linea per Brescia per anni

La prima è che un interramento totale o parziale della tratta «implicherebbe la necessità di interessare molti edifici adiacenti con conseguenti maggiori espropri e probabili demolizioni». Inoltre, un lavoro di questo tipo, tenendo conto anche delle conseguenze sull'esistente tratta Bergamo-Montello, «comporterebbe la necessaria chiusura all'esercizio ferroviario per tutta la durata dei lavori (alcuni anni)». In altre parole, la linea Bergamo-Brescia verrebbe, di fatto, interrotta.

Conseguenze anche sulla viabilità e tempi lunghi

Un altro problema tecnico sottolineato da Macello è relativo alle normative esistenti circa le infrastrutture per il trasporto merci: «Per assicurare il transito dei treni merci sulla tratta Bergamo-Montello, la linea dovrebbe mantenere una pendenza massima pari al 12,5 per mille, comportando rampe di ingresso/uscita dalla galleria molto lunghe, con pesanti ripercussioni anche sulla stazione di Bergamo». Proprio come conseguenza di questa criticità, l'interramento «risulterebbe incompatibile con i due cavalcavia esistenti di via Piatti e della SS470 (la circonvallazione, ndr) che, pertanto, dovrebbero essere demoliti e ricostruiti causando soggezioni importanti alla viabilità comunale durante tutto il corso dei lavori».

Rfi precisa infine che per fare tutto questo sarebbero necessari non solo molti più fondi di quanti finora messi sul tavolo (circa 160, 170 milioni di euro), ma servirebbe anche molto più tempo. E sicuramente i lavori non potrebbero essere conclusi «entro le Olimpiadi Invernali 2026».

Rfi disponibile a «favorire la ricucitura del quartiere»

Unico "zuccherino" di Rfi riguarda la disponibilità della società, nel caso in cui non si tocchi il progetto attualmente approvato (dunque con un tracciato a raso), a «favorire la ricucitura del quartiere Boccaleone tramite gli interventi proposti dal Comune e sulla base delle prescrizioni che potranno essere formalizzate dal Ministero dei Trasporti con la chiusura dell'iter Via». In altre parole, Rfi sarebbe disponibile a inserire nel progetto anche la realizzazione della pista ciclopedonale che proprio il Comune aveva in programma da tempo, così da ricollegare Boccaleone alla città dopo la costruzione e l'attivazione della nuova tratta. Certo non quello che si aspettano i residenti del quartiere.

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