Assurdo

Trenord, belli i nuovi treni, «peccato che alla stazione di Verdello-Dalmine siano inaccessibili ai disabili»

La segnalazione di una lettrice. Al binario 1, la banchina è troppo bassa rispetto alla pedana, che resta sollevata di circa 30 cm

Trenord, belli i nuovi treni, «peccato che alla stazione di Verdello-Dalmine siano inaccessibili ai disabili»
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Sono arrivati i nuovi treni, le carrozze scintillanti dei tanto agognati modelli Donizetti hanno fatto capolino nelle stazioni di Bergamo, di Treviglio e anche in quella di Verdello-Dalmine. Tuttavia, non sempre tutto funziona per il meglio e quelli che sono treni pensati per essere massimamente accessibili e privi di barriere possono trasformarsi nell’esatto opposto se le stazioni non risultano adeguate.

È quello che ha rilevato una lettrice, che ha inviato alla nostra redazione una lettera nella quale evidenzia alcuni problemi strutturali relativi alla stazione di Verdello-Dalmine.

«Per i pendolari, i nuovi treni offrono certamente vantaggi in più - scrive la lettrice -. L’aria condizionata funziona, ci sono le prese per caricare cellulari e computer, i corridoi sono più ampi e hanno spazio per eventuali passeggini, carrozzine o biciclette. Tuttavia, nello specifico al binario 1, la banchina non è sufficientemente alta. Accade così che, quando il treno prima di aprire le porte fa uscire la pedana costruita appositamente per abbattere le barriere e rendere più facile l’ingresso a carrozzine, passeggini o bici, ogni sforzo viene vanificato. La pedana rimane a mezz’aria, ad almeno venti-trenta centimetri da terra».

«Quella che dovrebbe essere un’agevolazione, diventa invece un ulteriore ostacolo - continua -. Ho visto persone con passeggini essere costretti ad alzarli, pendolari con le bici fare fatica a caricarle a bordo o scaricarle a terra. A questi problemi noi pendolari non siamo abituati. Dopotutto, i treni vecchi costringevano a gradoni e sforzi talvolta ben peggiori. Tuttavia, vedere dei treni nuovi, costruiti e pensati appositamente per essere massimamente accessibili, diventare invece l’esatto opposto ha dell’incredibile. Senza contare che quel gradino, per una persona diversamente abile, soprattutto se in carrozzina, risulta davvero un ostacolo insuperabile, che preclude la salita e rende pericolosa la discesa».

La pedana si trasforma in gradino, l’aiuto diventa un ostacolo, l’accessibilità si trasforma in negazione dell’autonomia. Un cortocircuito totale, come si evince chiaramente dalle foto.

Il problema non si ripresenta però sul binario 2, purché la stazione sia la medesima. La nostra lettrice conclude: «Mi auguro che qualcuno intervenga. I disagi alla stazione di Verdello-Dalmine non sono solo questi. Ormai da tempo immemore le obliteratrici non funzionano e le persone sono costrette a vidimare i biglietti sul treno. Spero che i problemi, della banchina prima di tutto e in generale di tutta la stazione, possano essere risolti quanto prima».

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