Comunità montana

Trentotto sindaci della Valseriana compatti contro la scelta di Gorle di chiudere le strade

«L'incontro in Prefettura il 27 marzo: attendiamo risposte». Il primo cittadino del paese dell’hinterland, intanto, non s’è presentato all’audizione in Regione

Trentotto sindaci della Valseriana compatti contro la scelta di Gorle di chiudere le strade
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di Clara Scarpellini

A farsi portavoce del malcontento generale è stato Camillo Bertocchi, sindaco di Alzano Lombardo e consigliere della Comunità Montana Valseriana, che ha lanciato un appello per fermare il piano di chiusure di Gorle.

«La posizione nostra, quella dei sindaci dei 38 comuni della Comunità Montana, è chiara. Ne abbiamo discusso insieme da settimane e il principio è semplice: nessun sindaco può permettersi di chiudere strade di traffico, perché queste non riguardano solo la propria comunità, ma hanno un interesse sovralocale, coinvolgendo una popolazione più ampia. Una scelta simile rischia di essere un provvedimento egoistico che non può essere tollerato», ha dichiarato il primo cittadino.

Il sindaco ha poi sottolineato le conseguenze pratiche della decisione di Gorle: «La chiusura di una strada non fa sparire il traffico, ma semplicemente lo sposta altrove, creando ulteriori problemi. È una legge naturale: se chiudi una tubazione, l’acqua si riversa nelle altre. La stessa cosa accade con le auto. Ora attendiamo risposte: l’incontro in Prefettura è stato rinviato al 27 marzo e noi sindaci della Valseriana abbiamo chiesto di essere invitati, ma ancora non abbiamo ricevuto risposte».

Ieri (20 marzo) si è invece tenuto un incontro in Regione Lombardia in occasione della seduta della V Commissione Territorio, Infrastrutture e Mobilità. All’ordine del giorno, proprio le criticità viabilistiche causate dalla chiusura dei varchi disposta da Gorle.

Purtroppo, nonostante la convocazione, l’amministrazione comunale di Gorle non si è presentata, suscitando il disappunto del vicepresidente della Commissione, il consigliere regionale bergamasco Michele Schiavi (FdI), che ha dichiarato: «Ritengo che non presentarsi non sia corretto né utile (...)

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Commenti
Ornella

Non conosco esattamente il problema nei suoi particolari. So per certo una cosa sola: quando mi devo spostare da casa, per qualsiasi destinazione, non ci sono mezzi pubblici adatti. probabilmente bisognerebbe partire la mattina per sbrigare un impegno di mezz'ora e tornare nel pomeriggio; quando va bene. I paesi sono sprovvisti in primis di trasporti efficienti e veloci, i servizi spesso si trovano solo nelle città, per cui ci devi andare per forza. .....e quindi devi assolutamente andarci in macchina. E dire che io, quando posso vado a piedi o (pericolosamente) in bicicletta; e anche qui le piste ciclabili ci sono solo per qualche breve tragitto di scampagnata. Io sarei felicissima di poter usufruire dei mezzi pubblici ma ....ragionevolmente inesistenti e inefficienti, a tal punto da vederne, sempre, di grandi mezzi e vuoti. Perchè solo negli orari di punta e tutti concentrati li. Basterebbero qualche bus navetta in piu' che colleghino la città alle periferie. Insomma, se abiti in paese periferico alla città sei costretto ad usare la macchina per tutto quanto riguarda i servizi che solo la città offre. Avessimo la metropolitana che unisce città e periferie smaltirebbe di molto il traffico, ne sono certa.

il traffico siamo noi

L'Italia e' ultrainfrastrutturata per le auto da decenni. Seminando politiche ed infrastrutture solo per auto per decenni, ovviamente, abbiamo ottenuto solo auto. Ora lo spazio e' finto, prima ancora dei soldi: vi aspettate che possa esistere una soluzione infrastrutturale che ci permetta di andare in auto ovunque e sempre, trovando parcheggio, non trovando code e tantomeno altri in mezzo alle nostre ruote che come noi fanno lo stesso? Siamo nel Midwest???? Non esiste nessun discorso "green", esistono solo l'osservazione dei fenomeni, dei precedenti , dei modelli alternativi e delle soluzioni che altri applicano da decenni in Europa. E’ ormai indifferibile un cambio di prospettiva, nell'opinione pubblica in primis, perche' la politica fa quello che pensa l'opinione pubblica pensi: ogni intervento sulla mobilità, dal piu’ minimo al piu’ grande, deve essere pensato in primis, direttamente e intorno a chi non si muoverà in auto e secondo modelli che prescindono dall’auto, perche’ solo cosi’ ne beneficia ANCHE chi si muove in auto, e questi ultimi saranno meno di prima, perche’ gli avremo tolto dai piedi quegli altri che avranno potuto mollare l’auto. Lo dovremmo fare partendo da semplici domande: - Abbiamo noi italiani qualche tara che ci impedisce di fare quello che fanno altri? (NO) - Perchè ci spostiamo esclusivamente o prevalentemente in auto? - Quanti spostamenti in auto sono sotto i 10 o 5 km in città, a BG per esempio? - Quanti spostamenti intercomunali sono tali? - Quanti di chi fa tali spostamenti userebbe altri mezzi? - Perche’ i bambini italiani, anche a BG, vanno a scuola (in palestra, al parco, dagli amichetti…) in auto e quanti spostamenti inutili dalle 7 alle 9 e nel pomeriggio genera questo (vd la famosa vulgata “bisogna aspettare la fine delle scuole per fare i cantieri!!!)? - Perche’, oltre ai bambini, abbiamo anche gli ultrasessantacinquenni piu’ motorizzati d’Europa? - Quanti anziani sono vincolati a una terza persona automunita e potrebbero non esserlo? - Quanti 30-60enni vanno al lavoro in auto su brevi distanze e perché? - Quanto “traffico” generato in città elimineremmo se avessimo una città in cui e’ possibile muoversi anche con altri mezzi e in cui le politiche per la mobilità fossero fatte per qui mezzi? Quali i benefici per chi continuerà ad andare in auto? - Quanto spazio (strade e parcheggi) libererei se facessi politiche per l’auto indirette, facendo politiche dirette per altre modalità di spostamento? - Quanto vale e quanta la qualità di una città e di un territorio organizzati e disegnati solo per le auto e quanto quelli di una città disegnata altrimenti e non solo per le auto? - Quanto costa alle casse pubbliche mantenere il sistema attuale vs un sistema alternativo? - E a noi? Quanto costa a noi in termini di vita questo modello?

Sinula

Ci sono stati decenni di infrastrutture mancate, ora si parla di 800 miliardi di armi... Il danno è da cercare più in su... Non solo a livello di comuni... Il discorso "green" è una cavolata e anche ora non se ne parla più... Chi parla di bici al massimo lavora a 2 km da casa, i mezzi atb inoltre non coprono tutta l area geografica, spesso le aree industriali non sono nemmeno prese in considerazione dai mezzi pubblici... Il biglietto costa troppo ecc ecco perché non perché la gente usa la macchina per sfizio

il traffico siamo noi

Sono d'accordo con Franz Josef. Circolare tra paesi e in città in auto e pretendere di farlo sempre e ovunque e' una cosa medioevale.

Enrico

Giorgio davanti alle scuole in direzione seriate c'è il divieto di transito tranne per i residenti ma li il comune non mette vigili e tutti passano tranne all' apertura e chiusura scuole dove tutto è chiuso quindi quello della sicurezza è un pretesto

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