Commenti su: Trentotto sindaci della Valseriana compatti contro la scelta di Gorle di chiudere le strade

Ornella

Non conosco esattamente il problema nei suoi particolari. So per certo una cosa sola: quando mi devo spostare da casa, per qualsiasi destinazione, non ci sono mezzi pubblici adatti. probabilmente bisognerebbe partire la mattina per sbrigare un impegno di mezz'ora e tornare nel pomeriggio; quando va bene. I paesi sono sprovvisti in primis di trasporti efficienti e veloci, i servizi spesso si trovano solo nelle città, per cui ci devi andare per forza. .....e quindi devi assolutamente andarci in macchina. E dire che io, quando posso vado a piedi o (pericolosamente) in bicicletta; e anche qui le piste ciclabili ci sono solo per qualche breve tragitto di scampagnata. Io sarei felicissima di poter usufruire dei mezzi pubblici ma ....ragionevolmente inesistenti e inefficienti, a tal punto da vederne, sempre, di grandi mezzi e vuoti. Perchè solo negli orari di punta e tutti concentrati li. Basterebbero qualche bus navetta in piu' che colleghino la città alle periferie. Insomma, se abiti in paese periferico alla città sei costretto ad usare la macchina per tutto quanto riguarda i servizi che solo la città offre. Avessimo la metropolitana che unisce città e periferie smaltirebbe di molto il traffico, ne sono certa.

il traffico siamo noi

L'Italia e' ultrainfrastrutturata per le auto da decenni. Seminando politiche ed infrastrutture solo per auto per decenni, ovviamente, abbiamo ottenuto solo auto. Ora lo spazio e' finto, prima ancora dei soldi: vi aspettate che possa esistere una soluzione infrastrutturale che ci permetta di andare in auto ovunque e sempre, trovando parcheggio, non trovando code e tantomeno altri in mezzo alle nostre ruote che come noi fanno lo stesso? Siamo nel Midwest???? Non esiste nessun discorso "green", esistono solo l'osservazione dei fenomeni, dei precedenti , dei modelli alternativi e delle soluzioni che altri applicano da decenni in Europa. E’ ormai indifferibile un cambio di prospettiva, nell'opinione pubblica in primis, perche' la politica fa quello che pensa l'opinione pubblica pensi: ogni intervento sulla mobilità, dal piu’ minimo al piu’ grande, deve essere pensato in primis, direttamente e intorno a chi non si muoverà in auto e secondo modelli che prescindono dall’auto, perche’ solo cosi’ ne beneficia ANCHE chi si muove in auto, e questi ultimi saranno meno di prima, perche’ gli avremo tolto dai piedi quegli altri che avranno potuto mollare l’auto. Lo dovremmo fare partendo da semplici domande: - Abbiamo noi italiani qualche tara che ci impedisce di fare quello che fanno altri? (NO) - Perchè ci spostiamo esclusivamente o prevalentemente in auto? - Quanti spostamenti in auto sono sotto i 10 o 5 km in città, a BG per esempio? - Quanti spostamenti intercomunali sono tali? - Quanti di chi fa tali spostamenti userebbe altri mezzi? - Perche’ i bambini italiani, anche a BG, vanno a scuola (in palestra, al parco, dagli amichetti…) in auto e quanti spostamenti inutili dalle 7 alle 9 e nel pomeriggio genera questo (vd la famosa vulgata “bisogna aspettare la fine delle scuole per fare i cantieri!!!)? - Perche’, oltre ai bambini, abbiamo anche gli ultrasessantacinquenni piu’ motorizzati d’Europa? - Quanti anziani sono vincolati a una terza persona automunita e potrebbero non esserlo? - Quanti 30-60enni vanno al lavoro in auto su brevi distanze e perché? - Quanto “traffico” generato in città elimineremmo se avessimo una città in cui e’ possibile muoversi anche con altri mezzi e in cui le politiche per la mobilità fossero fatte per qui mezzi? Quali i benefici per chi continuerà ad andare in auto? - Quanto spazio (strade e parcheggi) libererei se facessi politiche per l’auto indirette, facendo politiche dirette per altre modalità di spostamento? - Quanto vale e quanta la qualità di una città e di un territorio organizzati e disegnati solo per le auto e quanto quelli di una città disegnata altrimenti e non solo per le auto? - Quanto costa alle casse pubbliche mantenere il sistema attuale vs un sistema alternativo? - E a noi? Quanto costa a noi in termini di vita questo modello?

Sinula

Ci sono stati decenni di infrastrutture mancate, ora si parla di 800 miliardi di armi... Il danno è da cercare più in su... Non solo a livello di comuni... Il discorso "green" è una cavolata e anche ora non se ne parla più... Chi parla di bici al massimo lavora a 2 km da casa, i mezzi atb inoltre non coprono tutta l area geografica, spesso le aree industriali non sono nemmeno prese in considerazione dai mezzi pubblici... Il biglietto costa troppo ecc ecco perché non perché la gente usa la macchina per sfizio

il traffico siamo noi

Sono d'accordo con Franz Josef. Circolare tra paesi e in città in auto e pretendere di farlo sempre e ovunque e' una cosa medioevale.

Enrico

Giorgio davanti alle scuole in direzione seriate c'è il divieto di transito tranne per i residenti ma li il comune non mette vigili e tutti passano tranne all' apertura e chiusura scuole dove tutto è chiuso quindi quello della sicurezza è un pretesto

Marcello

Caro Vermar, vista l'insicurezza incontestabile che si patisce da pedoni in certe zone della città, e in special modo in quelle intorno alle scuole, anche io, se avessi figli di quella età e fossi nelle condizioni di poterli accompagnare a scuola in auto, valuterei seriamente di farlo. Meglio stare in coda nella propria auto che rischiare ogni giorno di essere pestati e rapinati per strada, non trovi?

Francesco Giuseppe

Immagino Sig. Vermar, che se le si rombe il water lo farebbe riparare in smart working.

Vermar

Apprezzo i commenti che hanno portato l’attenzione anche al problema più generalizzato del traffico .. purtroppo troppi genitori portano e vanno a prendere i figli a scuola (anche quando sono oramai adolescenti) e ci sono sempre più pensionati che sono automuniti e che si spostano nelle ore di punta del mattino per caffè e spesa che potrebbero fare più tardi (solo nel mio palazzo sono 3!) .. la scelta più green, gratuita c’era ed era lo smart working ma pochissime aziende a Bergamo hanno mantenuto questa condizione ..

Andrea

C'è anche un'altra questione che reputo molto interessante. In tutta la questione del traffico che attraversa i paesi fatto di gente che va a lavorare, nessuno si domanda perché un abitante di Gorle (ma di qualsiasi altro paese attraversato dal flusso) dovrebbe subire le scelte di vita di altre persone che lavorano molto distanti da dove abitano. Ogniuno, giustamente, è liberissimo di fare le sue scelte, ma perché la collettività dovrebbe subire le conseguenze?

Fracesco Giuseppe

È Gorle che ha costruito il centro del paese sulla strada di comunicazione principale tra Bergamo e l'est della provincia, esistente da secoli, non il contrario.

Giorgio

Che si crei un'alternativa, la mancanza di infrastrutture non può ricadere sulla sicurezza dei cittadini di Gorle. E' diventata una superstrada che attraversa il centro e ancora di più le scuole, teatro di incidenti a pedoni. Si trovi un alternativa!

Marcello

Andrea, le "soluzioni alternative e di lungo periodo" al mezzo privato costano tanto, in termini di soldi e di tempo necessario per vederne i risultati, e si scontrano con la realtà di un territorio già troppo antropizzato. Molto più conveniente non fare niente di sostanziale, mettere trappole (a pagamento) per gli automobilisti (autovelox e multe per divieti di sosta) e indicarli come i "veri" colpevoli della situazione, agli occhi dei "sensibili" alle tematiche ambientali. Dimenticando che la stragrande maggioranza di chi "intasa le strade" ne farebbe volentieri a meno, se potesse, visto che il tempo che spreca è anche il suo.

Francesco Giuseppe

Sono d'accordo sulla questione dell'egoismo, ma deve riguardare tutti i comuni, a questo punto. Ponteranica, Almè, Paladina, Bergamo e tanti altri hanno chiuso le loro strade in maniera egoistica, per non essere contaminati da chi arriva da un altro comune. Tutti questi comuni devono riaprire le proprie strade al traffico pubblico. Non c'è il reato di "interruzione di pubblico servizio" quando si blocca una strada? Le strade bloccate da Gorle, tra l'altro, non sono strade di quartire, ma strade antiche che da sempre fungono da collegamento tra i territori. Via Martinella si chiama così perchè c'era un edificio con la campana di allarme (la Martinella, appunto) sulla strada che da est arrivava verso Bergamo ed al castello dei Donghi di Redona, quindi non è di ieri. Chiudere strrade di collegamento come queste è assurdo!

Alberto

Al sindaco di Gorle (che vergognosamente non si è presentato all'incontro in Regione): se tutti i 38 comuni facessero come lei, cosa succederebbe? Speriamo che qualche Ente superiore possa mettere fine a questo provvedimento insensato! P.S.: ma a Gorle esiste un'opposizione in Consiglio? Cosa dice?

Andrea

Seguo con molto interesse questa vicenda, perché è evidente che il problema del traffico è il traffico stesso. Il numero di auto in circolazione è decisamente troppo elevato per la rete viaria della nostra provincia (e regione,... eccetera). Il provvedimento del sindaco di Gorle non fa che evidenziare questo fatto e nessuno sembra interessato a trovare una soluzione alternativa e di lungo periodo all'uso del mezzo privato come scelta principale per la mobilità.