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Treviglio-Dalmine, l'assessore Claudia Terzi corre. Ma il Pd dice: «Fermatevi»

Il raccordo con la Pedemontana non c'è più. E allora perché realizzarla? A chi conviene? C'è il rischio di un disastro ambientale

Treviglio-Dalmine, l'assessore Claudia Terzi corre. Ma il Pd dice: «Fermatevi»
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di Paolo Aresi

La polemica va avanti e l’autostrada pure. Non sono servite a nulla le osservazioni e le contestazioni della Provincia, dei Comuni, delle associazioni ambientaliste, i mal di pancia interni alla maggioranza leghista. E a nulla è servita la constatazione che il raccordo con la superstrada pedemontana a Osio non si farà più, semplicemente perché la strada non verrà costruita.

L’autostrada che dovrebbe collegare la periferia di Treviglio a Dalmine (definita Treviglio-Bergamo, in realtà però si ferma nel paese della siderurgia) continua a procedere nel suo iter. Per quale ragione, non risulta ben chiaro, come non si comprende bene a chi dovrebbe giovare questa infrastruttura che, dati alla mano, non risulta nemmeno economicamente giustificata. Al punto che i pedaggi saranno mitigati da un intervento di ben 146 milioni di euro (somma più che sufficiente a portare il tram Bergamo-Albino fino a Vertova e a Colzate) che la Regione darà alla società concessionaria proprio per questo scopo.

Nei giorni scorsi l’assessore regionale alle infrastrutture, Claudia Maria Terzi, ha confermato che l’autostrada si farà. Alcuni giorni dopo è arrivata la presa di posizione netta da parte del Pd: l’opera non s’ha da fare, lo stanziamento di 146 milioni deve andare a interventi più utili.

Per la costruzione dell’opera è arrivata una sola offerta, quella di Autostrade Bergamasche, la società che ha promosso l’iniziativa, ora al vaglio del Cal, Concessioni autostradali lombarde, ente che comprende Regione e Anas. Il limite di tempo per le proposte era fissato per il 25 novembre scorso.

Visto che c’era una sola offerta, il bando era stato prorogato, anche perché erano arrivate ben centoventi richieste di chiarimenti riguardo alla documentazione della gara. Nonostante il mese e mezzo in più concesso, sul tavolo della Regione è rimasta soltanto quell’unica proposta.

La conferma di Claudia Terzi è arrivata dopo un intervento del consigliere regionale del Pd Davide Casati, che aveva anticipato la presa di posizione dell’intero partito bergamasco. Casati aveva chiesto alla giunta che senso avessero questi quindici chilometri (...)

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