Verde pubblico

Treviolo, la consigliera Linda Mapelli segnala: «Quel prato è lasciato al degrado da 10 anni»

Dopo lo sblocco dei lavori per il parco dei Ciliegi, la capogruppo della minoranza chiede al Comune uno sforzo per il terreno a fianco

Treviolo, la consigliera Linda Mapelli segnala: «Quel prato è lasciato al degrado da 10 anni»
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di Monica Sorti

«Benissimo l’ampliamento del parco Zanchi. Siamo molto contenti che, anche se a distanza di anni, sia dato un seguito alla nostra mozione che chiedeva un ricordo per le vittime del Covid». Il gruppo consigliare di minoranza Miglioriamo Treviolo, con le parole della capogruppo Linda Mapelli, rivendica la paternità dell’idea di intitolare l’ampliamento del parco Zanchi alle vittime del Covid di Treviolo, presentata con una mozione del 22 giugno 2020, nel momento in cui si stava uscendo dalla prima ondata della pandemia che ha investito il paese.

«Ci fa molto piacere che l’opera sia stata finalmente sbloccata, così come siamo contenti quando si parla di cura del verde». Mapelli aggiunge: «L’ampliamento è un’opera nuova, ma al di là della strada c’è il proseguo del Parco dei Ciliegi, che è da tempo immemore bloccato da dispute legali e lasciato a se stesso ormai da più di dieci anni». Collegato con una strettoia, l’appezzamento va a finire su via Santa Cristina.

«Sembra che non ci sia la stessa volontà o perseveranza nello sbloccare pure quello e ci chiediamo perché, visto che a oggi di fatto è già utilizzato. La gente ci passa anche se presenta molti punti di pericolo, perché ci sono i pozzetti dell’illuminazione che sono lasciati cavi e, nonostante siano stati segnalati più volte, altrettante volte la segnaletica è sparita».

La capogruppo di minoranza in consiglio comunale Linda Mapelli

Mapelli sottolinea inoltre che l’area risulta non manutenuta perché spesso e volentieri, nell’arco temporale dell’anno, l’erba arriva a superare un metro di altezza ed è stata segnalata anche la presenza di topi. «Bene aver sbloccato un’opera nuova, che si era inceppata subito sul nascere, speriamo che si abbia la stessa voglia e perseveranza di sbloccare anche qualcosa che è in uno stato di degrado da dieci anni».

Durante una seduta della commissione ecologia è emerso che ci sono dispute legali con la società che doveva concludere il parco, che è risultata inadempiente. «Ma dopo dieci anni pensiamo sia giunto il momento di portare a casa l’opera (...)

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