Da settembre

Troppi costi e pochi bambini: le scuole primarie di Curno si uniscono

Passaggio a un plesso unico per la Rodari e la Brembo. Il sindaco Saccogna: «Nei prossimi anni gli alunni potrebbero scendere sotto i 250»

Troppi costi e pochi bambini: le scuole primarie di Curno si uniscono
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di Monica Sorti

Deliberato durante l’ultimo Consiglio comunale di Curno il passaggio a plesso unico della scuola primaria. Una scelta dell’amministrazione motivata dalla forte decrescita demografica e dai sempre crescenti costi del patrimonio pubblico, che rendono particolarmente difficile eseguire tutti gli interventi manutentivi di cui gli edifici, specialmente quelli datati come la scuola Papa Giovanni XXIII, necessitano.

«La Rodari, con quindici aule, ha una capacità maggiore rispetto ai residenti di Curno in età da scuola primaria che, a oggi, sono 317 di cui 263 effettivamente iscritti a Curno. Se le nascite continueranno a seguire il calo degli ultimi anni, presto si scenderà sotto i 250 - spiega il sindaco Andrea Saccogna -. Quando la Brembo ha aperto nascevano 120 bambini all’anno, nel 2023 solo sette bambini curnesi si sono iscritti alla prima classe della Brembo».

A tutto ciò si aggiunge la difficoltà riscontrata nella gestione del patrimonio comunale la cui manutenzione, ordinaria e straordinaria, diviene sempre più onerosa, soprattutto a causa degli edifici più datati.

Per l’edificio che ospita la scuola Brembo l’intenzione è di coinvolgere un operatore privato che, tramite accordi con il Comune, offra delle soluzioni residenziali per anziani con servizi comuni, quali la badante di pianerottolo, attività conviviali e servizi sanitari.

«Non si tratta di una resa alla crisi demografica - continua il sindaco -. Vogliamo rendere Curno attrattiva per le giovani famiglie, ma neanche il più drastico aumento di popolazione potrebbe portare a numeri tali da giustificare il mantenimento di due plessi di scuola primaria. La razionalizzazione degli edifici pubblici aiuterà a mantenere nel corso degli anni un livello di servizi qualitativamente alto (...)

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